Vasco Brondi illumina tutta la Rocca Malatestiana di Cesena

polpetta
Tempo di lettura: 4' min
16 August 2024
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Un tour dove la musica non è solo ascolto ma dialogo, un viaggio collettivo. Il live di Vasco Brondi per Acieloaperto

La serata si apre con Arianna Pasini classe ‘93, romagnola doc. Presenta il suo album “Verso una casa” nato dopo più di dieci anni dalla stesura del primo brano. Un’artista poliedrica che porta sul palco testi intimi raccontati con una voce tenue e nostalgica. Testi che passano attraverso sonorità indie rock in cui non manca l’influenza delle sue origini emiliane con “Gravità”, un valzer psichedelico come lo definisce sorridendo, che ci trasporta dentro un sogno sospeso.

La serata prosegue con Laila Al Habash, cantautrice italo-palestinese, classe ‘98. Energica, carismatica e autentica, presenta un mood pop fresco e divertente. Definita da Rolling Stone come “una delle giovani promesse della scena musicale italiana”.

Le luci tenue del tramonto lasciano spazio all’atmosfera suggestiva delle antiche mura della Rocca, in attesa dell’ospite più atteso della serata: Vasco Brondi.

Vasco Brondi ha illuminato la Rocca di Cesena con un concerto che è stato molto più di una semplice esibizione, è stato un viaggio attraverso l’anima, una celebrazione della vita e della fragilità umana. La scaletta del tour “Un Segno di Vita”, che ha già toccato i cuori di migliaia di spettatori, ha trovato nella storica rocca un palcoscenico ideale, capace di esaltare la profondità delle sue liriche e la potenza delle sue melodie.

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L’apertura con “Illumina tutto” ha dato il via a un crescendo di intensità, come una luce che squarcia le tenebre e rivela la bellezza nascosta. Un invito a non avere paura di esplorare le parti più oscure di sé stessi. Parla di chi viene dal niente con i pronostici contro ma un fuoco dentro pronto ad aprirci alla consapevolezza che è possibile superare ogni difficoltà, nonostante le insicurezze e le difficoltà.

“Poi corre tra le cose che non sa decifrare
Indecisa se aprire o chiudеre il cuore
Credе in quegli occhi che non la fanno dormire
E che ora che è sola, si dovrà arrangiare
Crede in chi grida nei dischi
Che c’è vita al di là degli schermi”

Le note di “Le ragazze stanno bene” hanno poi avvolto il pubblico in una dolce nostalgia, celebrando la vitalità e la forza delle giovani generazioni. Una riflessione sul presente e sul futuro, con un tono di speranza che emerge tra le righe: “forse si tratta di affrontare quello che verrà, come una bellissima odissea di cui nessuno si ricorderà”.

Con “Meccanismi” Brondi ha esplorato i complessi ingranaggi della mente e del cuore, una riflessione sul nostro modo di vivere e interagire con il mondo. Il brano riflette sulla difficoltà di uscire da questi meccanismi, di interrompere un ciclo che ci imprigiona in abitudini e aspettative sociali. Un senso di lotta per mantenere la propria autenticità in un mondo che tende a omologare.

“E tu azioni i meccanismi del cuore
Le leve che tutto fanno sopportare
Mentre cantando non sai cosa fare
Spaventerai sempre tutti
Con la tua voglia di vivere
Non riesci a smettere di piangere
Non riesci a smettere di ridere”

Tra un brano e l’altro Brondi inserisce racconti e poesie, creando un filo conduttore che unisce musica e parole in un’unica narrazione emotiva. Ogni intermezzo diventa un momento di riflessione condivisa, in cui l’artista si apre al pubblico, raccontando frammenti di vita. Il tour di Vasco Brondi diventa così un’esperienza immersiva, dove la musica non è solo ascolto ma dialogo, un viaggio collettivo in cui ogni parola e ogni nota contribuiscono a costruire un universo poetico e profondo, capace di toccare corde intime e universali.

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“Qui” ha portato un senso di appartenenza, un invito a radicarsi nel presente, mentre “Fuoco dentro” e “Incendio” hanno infiammato gli animi, trasformando la Rocca in un vulcano di emozioni. “La Terra, l’Emilia, la Luna” ha riportato il pubblico a una dimensione più intima e poetica, un omaggio alle radici e al legame con la propria terra. E ancora “Fuori città”, in cui racconta di fughe e ritorni, di viaggi fisici e interiori alla ricerca di uno spazio dove è possibile ritrovare se stessi e riconnettersi con una dimensione più essenziale e naturale dell’esistenza.

“Cosa ti tormenta? Sei diventata adulta
Qui nell’epoca della grande svendita
Tutto in offerta, tu sarai la prossima
Felice o tossica, provincia cosmica
Ora l’aria è fredda e limpida
C’è una strada stupenda
Non porta da nessuna parte, per te è una scoperta
Ora la porta è semiaperta
Non è uno schermo, è la realtà
Non puoi attenuare la luminosità
Di necessità in necessità
Alla ricerca delle novità”

“Cara catastrofe” ha commosso con la sua malinconia delicata. Un brano che riflette su come le crisi, sebbene difficili, possano rivelare ciò che è veramente importante e spingere a un cambiamento profondo. C’è una consapevolezza che dalla distruzione può nascere qualcosa di nuovo, una speranza che emerge dalle macerie e che invita a ripensare la propria vita.

Con “I destini generali” Vasco ha offerto una riflessione profonda sulla collettività, prima di scivolare nell’introspezione di “Chakra”, “Và dove ti esplode il cuore” e “Mistica”.

Brondi, con il suo stile poetico e introspettivo, invita l’ascoltatore a riflettere su come siamo influenzati dalle strutture esterne, ma anche su come possiamo trovare la nostra strada personale, rompendo i meccanismi che ci limitano. La canzone, quindi, diventa una riflessione profonda sulla natura umana, sull’amore, sulla società contemporanea e sulla ricerca di significato in un contesto spesso dominato dall automatismo e dalla superficialità.

Il concerto si è concluso con “Un segno di vita” e “Nel profondo Veneto” due pezzi che hanno chiuso il cerchio di un viaggio musicale intenso e toccante.

In un gesto di grande empatia e connessione, l’artista ha abbandonato il palco per unirsi ai fan, trasformando la canzone in un momento collettivo di pura energia e condivisione. L’atmosfera si è accesa di entusiasmo mentre Brondi, circondato dai suoi spettatori, ha dato vita a un finale coinvolgente e indimenticabile, rompendo le barriere tra artista e pubblico e celebrando insieme la forza della musica e l’intimità delle emozioni.

Prossimo appuntamento: 16/08/2024 con Marlene Kuntz

 

Parole: Sara Ferrarini | Foto: Elsa Santamato

 

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