La seconda serata di Acieloaperto si è svolta nella storica location di Villa Torlonia. Quale posto più suggestivo di Parco Poesia Pascoli per accogliere un gruppo che di poesia ne ha regalata tanta. Ad aprire la serata i Kodaclips e i Gazebo Penguins che hanno scaldato il variegato pubblico (peccato per i problemi tecnici che non hanno permesso una degna chiusura del concerto).
Parliamo di un pubblico variegato perchè gli Slowdive hanno iniziato a fare musica tra gli anni ‘80 e ‘90 sapendo portarsi dietro nel tempo gli affezionati discepoli della scena shoegaze, nonostante i dieci anni di separazione prima della reunion, avvenuta nel 2014.
Durante il concerto è emersa tutta la solidità di chi fa musica da decenni e che sa maneggiare con cura arpeggi densi di malinconia, cori sussurrati, muri di chitarre da cui lasciarsi avvolgere e travolgere. Il forte vento ha aggiunto quel tocco di solennità ai musicisti sul palco, non fosse per il rischio di una tempesta imminente. Per ragioni di sicurezza, dopo Catch the breeze – che coincidenza! – il concerto è stato interrotto per circa 30 minuti.
L’attesa anziché spezzare il mood, non ha fatto altro che favorire quella calma che diventa quasi dilatazione dei sensi quando ci si approccia ad un ascolto autentico. Questo è proprio ciò che è accaduto e una volta ripreso il concerto i pezzi si sono susseguiti con dolcezza, garantendo un coinvolgimento emotivo senza altri intoppi.
Il merito della band di Neil Halstead, Rachel Goswell, Christian Savill, Adrian Sell e Nick Chaplin è stato quello di saper sapientemente proporre un viaggio tra i diversi paesaggi sonori creati in anni di attività, passando da pezzi più recenti come “Shanty”, “Kisses”, “Chained to a cloud” e caratterizzati da elementi elettronici, ad altri storici e tipicamente dream-pop come “Alison”, “When the sun hits”, “Sugar for the pill” e “40 days”.
Il prossimo appuntamento di Acieloaperto sarà mercoledì 3 luglio con Fulminacci, sempre a Villa Torlonia. In apertura Luca Fol e Mazzariello.
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