We dance together, we become other. Torna ROBOT Festival a Bologna.

polpetta
Tempo di lettura: 3' min
8 October 2023
Festival, News
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Il manifesto dell’edizione 2023 del ROBOT Festival è rivolto contemporaneamente al passato, al presente e al futuro, tra performance audiovisive e arti sovversive della dissidanza

“Il dancefloor è sempre stato uno spazio politico, ancora prima che la musica elettronica da ballo iniziasse a prendere possesso dei nostri corpi” così inizia il manifesto della quattordicesima edizione di ROBOT Festival, che si svolgerà dal 12 al 14 ottobre a Bologna rispettivamente tra gli spazi di Palazzo Re Enzo, DumBO, TPO, Teatro San Leonardo e Oratorio San Filippo Neri.

Un manifesto politico quello di ROBOT, incentrato sull’importanza di riportare la musica elettronica al centro della città, dove i club di musica elettronica sono sempre meno benvenuti, vittime delle forze sanitizzanti della gentrificazione che prediligono altri spazi culturalmente più accettati come ristoranti o palestre.

Ma tornando ai nomi che vanno a definire in modo tutt’altro che banale, ‘facile’ e superficiale il cartellone di un’edizione che promette di essere un autentico statement a livello europeo, possiamo trovare alcuni big già passati sotto le due torri come Jeff Mills – autentico monumento vivente della techno più pura, intransigente e ricca di riferimento alle partiture contemporanee del minimalismo – ed  Helena Hauff, una delle più grandi dj contemporanee per chi nel dancefloor cerca la sostanza e non l’apparenza.

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ROBOT Festival

Tra i nomi cari ai fan di ROBOT c’è anche Sama’ Abdulhadi, nata e cresciuta in una terra di frontiera come la Palestina, dove in luoghi lontani dalle geografie dell’intrattenimento ha fatto crescere un’autentica scena musicale. La sua interpretazione del djing fatta di forza, energia e creatività in bilico tra techno, drum’n’bass e breakbeat infuocati la rende protagonista del clubbing globale, ricca di citazioni, fonti e riferimenti fortemente legati alle sue radici.

Altro headliner è l’australiano Clark: da anni uno dei più intelligenti produttori di elettronica “elaborata”, capace sia di creare sofisticati intarsi come di improvvise aperture melodiche. A ROBOT si esibisce in anteprima ed in esclusiva nazionale presentando il suo nuovo album, un lavoro con un produttore d’eccezione: il leader dei Radiohead Thom Yorke.

L’elenco degli ospiti principali prosegue con il duo Amnesia Scanner – che presentano al pubblico di ROBOT il nuovo album – unanimemente riconosciuti tra gli act più emozionanti ed in continua modificazione nel campo audio/video, con un dialogo trasversale tra i diversi media che ogni volta sposta in avanti il concetto di ‘possibile’.

Altri nomi in cartellone assolutamente da non perdere sono Dj Python, Voice Actor e il b2b tra Crystalmess e Lee Gamble, che si esibiranno tutti sul palco del TPO tra le giornate di venerdì e sabato. E poi ancora Fukinsei, altra protagonista dello showcase della label Osare capitanata da Elena Colombi, o il progetto Holy Tongue dove è protagonista l’italiana “cervello in fuga” Valentina Magaletti, o ancora Marta De Pascalis, che presenta in anteprima italiana il suo nuovo disco “Sky Flesh”.

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Tra gli act italiani ci sarà anche System Olympia, anche lei residente fuori dai confini nazionali (Londra), remixer della divina Roisin Murphy per la prestigiosa etichetta Ninja Tune, che porterà a Bologna il suo album d’esordio appena uscito. Da circoletto rosso anche un progetto “italiano a metà”, quello targato Holy Tongue, dove l’italiana (ma trapiantata all’estero) Valentina Magaletti – già al fianco di Nicolas Jaar, Raime e parte dei Vanishing Twin – incrocia le armi creative e le sue affilate architetture ritmiche con Al Wootton (alias Deadboy) e con il bassista Susumu Mukai (aka Zongamin) in un avventuroso viaggio nelle intersezioni, riattualizzate, tra dub-reggae e post-punk.

Oltre a loro, alcune delle progettualità più interessanti del panorama della musica elettronica come Settima Estinzione, progetto in co-produzione Jazz:Re:Found, nato da una gemmazione creativa originata nella Fondazione Cittadellarte di Michelangelo Pistoletto, o l’iconoclasta e fiammeggiante progetto romano Vipra Sativa. Sarà interessantissimo l’esperimento di “azione collettiva di improvvisazione sonora” Festa: una performance  che vedrà la presenza degli studenti del corso di musica elettronica del professore Francesco Giomi, che certifica la collaborazione tra ROBOT Festival e il conservatorio di musica GB Martini di Bologna.

L’hyper-dancefloor beffardo, chiassoso ed affilato sotto la sigla Klub Taiga, una cellula di ‘clubbing controculturale’ che racchiude le traiettorie creative di Industria Indipendente, Yva & The Toy George e Steve Pepe. Infine, l’intrigante installazione + performance “TWIRLS” ideata da Francesca Heart per Palazzo Re Enzo tra musica e fisicità corporea. A proposito di installazioni, nel cortile di Palazzo Re Enzo sarà presente anche Universal Tongue di Anouk Kruithof, installazione audiovisiva di quattro ore proiettata in loop durante la serata di venerdì 13.

Una serie di nuovi nomi che fanno emergere, in maniera sempre più netta, un discorso complessivo sull’evoluzione della musica come cartina di tornasole di nuove idee, nuove pratiche sociali, nuova identità comunitarie, nuove soluzioni creative in grado davvero di ‘rompere’ lo status quo.

Biglietti sul sito www.robotfestival.it e sulla APP DICE, il ticketing inglese mobile only, partner del festival.

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