Come ogni atto finale che si rispetti, anche l’ultimo live della XII edizione di Acieloaperto, regala attimi di magia e un po’ di emozioni da conservare fino alla prossima estate.
Merito di Ty Segall che nella serata di mercoledì 28 agosto riesce da solo, con la sua chitarra acustica, a riempire il grande palco montato nel Chiostro di San Francesco a Cesena.
Ma anche del suo tastierista e polistrumentista Ben Boye ed Emma Tricca, cantautrice fresca di pubblicazione di Aspirin Sun, con Bella Union (etichetta con cui hanno pubblicato Beach house, John Grant, Father John Misty per citarne alcuni), che si sono esibiti nei due act precedenti.
Veniamo all’act principale della serata, ultimo di un’edizione di Acieloaperto particolarmente ben riuscita. Moltissima concentrazione, pochissime parole, per quello che è stato un viaggio introspettivo che non ci ha deluso. La resa del live solo e completamente acustico -ça va sans dire- non ha nulla a che vedere con la complessità di suoni e arrangiamenti degli album registrati in studio di Ty Segall. Eppure sorprendono la ricchezza e profondità che un chitarrista e songwriter formidabile come lui possono tirare fuori da una performance che vede protagoniste solo la sua voce e la sua chitarra acustica.
(continua sotto)
Il tour che lo porta in Europa e per due tappe, in Italia, è l’occasione per Ty Segall per presentare Three Bells, il suo quindicesimo album in studio uscito a gennaio, in un’inedita ed eccezionale versione.
In Three Bells, il songwriter si immerge in un’esplorazione del suo subconscio, un’odissea ossessiva per esprimere sé stesso e cercare risposte alle domande che spesso ci costringiamo a fare da soli, quando ci troviamo di fronte allo specchio della nostra interiorità. Forse anche per questo, in brevi pause per accordare la chitarra tra un brano e l’altro, Ty Segall sembra parlare tra sé e sé, più che con noi seduti davanti a lui.
Nella musica questa conversazione interiore prende vita attraverso composizioni eccentriche e mutevoli. Le note si muovono come variazioni intorno a un tema ripetitivo, costruendo un’atmosfera claustrofobica e paranoica, come se stessero vagando alla ricerca di un’accettazione di sé. L’esplorazione musicale di Ty Segall diventa così una sorta di cammino verso il raggiungimento di una profonda consapevolezza e accettazione personale.
Dopo oltre un’ora di viaggio introspettivo Ty Segall ci saluta, per poi rientrare sul palco e concedere un encore, che come una sveglia da un sonno profondo ci riporta a riconciliarci con il mondo. È sulle note di My lady’s on fire che si chiude questa edizione di Acieloaperto, poteva esserci epilogo migliore?
Ora non ci resta che prepararci ai lunghi mesi che ci separano dalla prossima estate e dalla prossima edizione di Acieloaperto, un letargo carico di aspettative!
Per leggere gli altri live report e sfogliare le gallery di Acieloaperto, clicca qui!
Parole: Elena Bertelli | Foto: Elsa Santamato
Partecipa alla conversazione!