
POSTCARD FROM PATHFINDER 001
Che la musica sia la nostra vita non è di certo una novità. Quando questo accade, abbiamo la necessità di tradurla in azione, che sia un ballo, una traccia, un viaggio.. Pathfinder nasce da qui, dalla voglia di agire e di rendere concreto qualcosa che nelle nostre menti risuona come un dolce sogno ad occhi aperti, nel segno della musica.
La quarta stagione di Pathfinder è stata inaugurata dal nostro cerimoniere più caro, più fedele: Âme.
Al suo fianco un artista di casa che ama rimanere misterioso, ma la cui musica è tutt’altro che mistero… VII Circle, fulcro di Pathfinder e astro nascente della musica elettronica nella sua branchia più oscura.
Il warm up è stata affidata ai Rilision, giovane duo modenese, e la loro introduzione al primo viaggio di Pathfinder è stata calda e avvolgente, a tratti incalzante, ma sempre a giri contenuti come richiede un’apertura che si rispetti.
Il clima della festa iniziava a surriscaldarsi e la pista era pressochè gremita quando VII Circle prende il comando del timone: pause rafforzate da atmosfere mistiche e ripartenze stoppacuore sono i marchi di fabbrica di questo ragazzo che guida la folla in un viaggio tanto profondo quanto affascinante. I groove ruvidi e gli schiaffi sonori riecheggiano in un Tube oramai a temperatura perfetta per accogliere il nostro capitano. Lo sguardo di intesa tra VII Circle ed Âme a fine set è il preambolo della cerimonia che sta entrando nel suo culmine.
Âme ricalca nettamente la linea mantenuta da VII Circle, privandone delle pause ad effetto e mantenendo un groove costante ed inarrestabile. Il gigante tedesco sorprende per la sua regolarità, mai un disco fuori posto ne fuori contesto, sempre dritto su profondità e potenza e senza lasciar scampo a momenti di riflessione.
Una sentenza inequivocabile che viene assorbita ed applaudita dalla pista. La musica ibrida tra freddezza e avvolgente calore che ha sempre caratterizzato il suono Innervisions, ha lasciato spazio in Âme a giri letali senza attimi di sosta e il risultato sul popolo Pathfinder é stato straordinario.
E se chi ben comincia è a metà dell’opera, Pathfinder è già ben oltre il piede giusto: ricordate amore–>azione nelle prime righe? Eccovi servito il segreto. “This must be the place” citava una sorta di epigrafe che campeggiava sulla pista da ballo.
E a Pathfinder si respira musica, ergo, si vivono emozioni e sensazioni con valenza fortemente irrazionale.. ciò che ci fa sentire vivi.
words by Vith
pics by Janine Billy
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