Soundmit: una finestra sul mondo dei synth

sergio-creep
Tempo di lettura: 3' min
19 November 2017
Festival, Review 4 U

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Per affrontare Soundmit è necessario conoscere a fondo il mondo dei device elettronici che possono essere utilizzati come strumenti musicali?

Nonostante i pionieri del settore dissentiranno, a mio parere non per forza. Ora vi spiego il perchè.

Da quest’anno, alle porte di Torino, si tiene uno fra i raduni più rilevanti d’europa per quanto riguarda i synth.

Nonostante la forte settorialità dell’argomento, abbiamo voluto inseguire la nostra curiosità e capirne di più, anche perchè capita quotidianamente di vedere o ascoltare artisti che producono melodie, basi ritmiche o arrangiamenti eccellenti con non si capisce bene quale tecnologia.IMG_20171104_151903

Sicuramente dopo un giro qui tutto potrebbe risultare unIMG_20171104_153658 cincinino più chiaro.

Amanti della musica ma con deficit tecnici (come me) si imbatteranno in una vera e propria possibilità di imparare (a capire il macro tema), mentre per altri fruitori questa è la possibilità di confrontarsi con personaggi competenti e scoprire in anteprima alcuni dei segreti che i “gear” esposti nascondono.

La “Lavanderia a vapore” di Collegno concede all’evento di svilupparsi nel suo corridoio principale, permettendo a tutti gli stand di godere di un ampio spazio dove piazzare le loro chicche.

In fondo, l’aula workshop.

Lavanderia a Vapore_5

La possibilità che viene data al pubblico di testare i prodotti è sintomo di una chiara ed espressa fiducia fra le parti, che porta anche i meno esperti ad aprire le porte all’approccio con la sintesi sonora, incuriosendo e rimarcando quanto ogni minimo cambiamento dei parametri dell’onda possa risultare percepibile e, di conseguenza, personalizzabile.
Detto tanto, detto niente: ma quindi cosa si può imparare?

Innanzitutto si può iniziare a capire come un generatore di frequenze (oscillatore) possa mutare la forma della sua onda modificando la riproduzione del suono.

(Prova a pensare con 2 o 3 contemporaneamente…..mmmh!!)

Poi a scoprire qualcosa di più di strumenti storici come il minimoog o le tastiere Yamaha, articoli che capita raramente di poter maneggiare.

Togliersi ogni dubbio sul funzionamento di qualsiasi strumento per dj e producer o su quanto visto in un semplice tutorial on-line.

Infine a percepire, in tutta la sua profondità, il passaggio delle frequenze elettriche dentro qualsiasi componente di cui fino a poco prima si poteva non conoscerne l’utilità (Filtri,LFO,Resonance,Sustain,Envelopes etc etc…).

I marchi che hanno aderito all’iniziativa li trovate tutti qui:

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Parlando in termini elementari (come fatto fino ad ora) di questa 3 giorni dedicata agli strumenti musicali, mi sento di dire che le basi della musica degli ultimi decenni roteano attorno ai principi che Moog, Roland, Yamaha & co hanno scritto su una scheda madre e portato qui, in loro rappresentanza.

Sintetizzatori, sequencer, mixer rotativi, i princìpi del Theremin e della sintesi sottrattiva, moduli Doepffer…Insomma, una schiera interminabile di apparecchi dall’aspetto e dal funzionamento particolarmente complessi.

Sono presenti circa 90 brand alla prima edizione del festival cultural-musicale dell’associazione NOISECOLLECTIVE, rendendo così il Soundmit uno dei più importanti poli conoscitivi e di sviluppo delle tecniche di sintesi.

Fra gli eccellenti Arrosticini (rimediati da un abile mercante di cibo situato nel cortile della confortevole struttura) ed una birra, sarebbe bene individuare ognuno il suo obbiettivo all’interno del padiglione: c’è chi viene per vendere, chi per comprare, chi per farsi conoscere come nuovo produttore di apparecchi, giovani ed entusiasti inventori, musicisti e chi più ne ha più ne metta.

Proprio questa varietà implica oltretutto una vasta gamma di persone con la stessa passione per i synth, ma al contempo con scopi nettamente differenti, rendendo il contesto estremamente godibile e ricco di dialogo.

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Nella 3 giorni si sono alternati: workshop con nomi altisonanti nel mondo dell’istruzione di settore come Enrico Cosimi (creatore del comunemente definito “Mattone” o “Bibbia” dal nome “Manuale di musica elettronica”) e “Gattobus” Gianni Proietti (musicista e sound designer); Gianni Vallino nella sua introduzione al tema del mastering; banchi di prova attrezzati con nuovi articoli e vecchi ritorni.

Quindi, immaginate di essere dei giovani appassionati alla ricerca di ispirazione o di tecnologie utili ad ottimizzare la vostra idea teorica di set up; di cercare qualcuno competente per raccogliere informazioni e consigli; di innamorarvi di un’apparecchio e di poterlo acquistare direttamente grazie ai contatti creati al Soundmit.
Se vi sembra poco vi consiglio di verificare con i vostri occhi l’anno prossimo, alla modica cifra di una visione al cinema.

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