TIMESHIFT #2 Anthony Parasole – MTD || 24 Ottobre 2015

janine
Tempo di lettura: 2' min
27 October 2015
Gallery, Review 4 U

Comincia una giornata tiepida, umida ma fortunatamente priva di nebbia.
Vagabondo per casa con il telefono in mano: voglio far sapere a chi può comprendere, che è in arrivo una navicella dallo spazio carica di dischi ritmati e synthesi da urlo.
Alla guida c’è un ragazzo rasato, spericolato e con le spalle larghe.
Da Nuova York a “Bolo” (come cita il cappello di Emanuele Frasca in arte Noyz Narcos vicino a noi in zona fumatori).

Dal soccorritore di emergenza a dj affermato.
Dall’America a Berlino, sotto una bandiera che non considera confini: come quella della Techno.
Colui di cui parliamo si gira solo se chiamato Anthony.
Dopo una brevissima fase di analisi del guardaroba, poggio il piede sul gas e lasciamo Modena per raggiungere una terra che non conosciamo, fatta di percussioni ossessive e dalla profondità inaudita.

Colorata da sottofondi oserei dire quasi “thriller” che non lasciano il tempo di riflettere data la velocità.
Fanno muovere e basta, scuotendo persino gli animi più freddi.
Questa è la terra di quell’Anthony di prima. Anthony Parasole.

Tutta questa è l’attesa per il secondo appuntamento con Timeshift allo Zona Roveri di Bologna.

Avete presente quando aspettate il nuovo appuntamento della vostra serie preferita?
Ecco.

Come giovani sbarbine adolescenti attendevano Dowson’s creek, noi non vediamo l’ora di essere dentro e ripetere il rito: Gomiti appoggiati al bancone; Guardare il locale e l’ambiente al suo interno; Sbirciata all’impianto (e alla qualità dell’alcool); Per infine sorseggiare ognuno il proprio drink dichiarando l’apertura delle danze.
Questo accade ovunque ci sia qualcosa da valutare.

Ovunque ci sia un messaggio da recepire.
Un messaggio scritto da una mano tremolante, probabilmente a causa della poca sicurezza che è stato possibile accumulare in soli 2 appuntamenti.
Mentre la testa che ha ragionato il testo invece, sembra essere proprio quella di un adulto che sa dove andare a parare.
Parlando di Timeshift credo non sia più il caso di soffermarsi tanto sull’analisi del suono perchè tutto è semplicemente osservando le line up.
Ciò che ritengo essere il lato più espressivo della serata è il concept in sé per sé.
Settimana dopo settimana lo spirito estroverso e anche un po’ sfacciato degli organizzatori esplicita quanto sia bello e al contempo complicato gestire una programmazione fuori dagli schemi per i tempi e il territori di cui facciamo parte.

E dato che noi crediamo tanto in questa proposta e nel suo carattere, continueremo a esplorarne i suoi contenuti.

Scoprendo dei Resident interessanti come Computer Numerical Control autore di un ottima apertura e supportando chi ha il coraggio di osare.
Ed è con una semplice frase che lessi anni fa che vi invito a vederci al prossimo appuntamento : “SII IL CAMBIAMENTO CHE VUOI VEDERE NEL MONDO”.

Qui ci stanno provando davvero.

 

WORDS BY SERGIO CREEP

PICS BY JANINE BILLY

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