Mount Matsu è il nuovo lisergico disco degli YĪN YĪN

polpetta
Tempo di lettura: 2' min
15 February 2024
News, Review 4 U
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Come terzo lavoro in studio, Mount Matsu è il testimone di un continuo processo di crescita artistica degli olandesi YĪN YĪN

 

Senza troppi mezzi termini possiamo dire tranquillamente che con gli YĪN YĪN è stato amore al primo ascolto. L’ultima volta li abbiamo lasciati sul palco del teatro Lucio Dalla di Milo, alle pendici del vulcano Etna in Sicilia per Opera Festival, era appena uscito il loro secondo album in studio “The Age Of Acquarius” del 2022 e ci lasciarono letteralmente a bocca aperta con live lisergico e una coolness travolgente, difficili da incasellare musicalmente.

Ma se proprio vogliamo dargli a tutti i costi una connotazione possiamo affermare che il quartetto olandese, formatasi come band a Maastricht, artisticamente risieda invece in una qualche isola tropicale del sud est asiatico, in un arco temporale compreso tra gli anni 60 e 70.

La loro carriera fino qui si può riassumere in un lungo trip musicale, iniziato dal loro debutto con The Rabbit That Hunts Tiger del 2019,  proseguendo poi all’esplorazione cosmica de The Age Of Aquarius nel 2022, il viaggio di YĪN YĪN raggiunge – so far soo good – l’apice con Mont Matsu. In questa fase più matura e avventurosa è evidente il tentativo di prendersi dei rischi, e altro non è che il risultato di un cambio di formazione nella quale lascia la band il membro fondatore Yves Lennertz ed Erik Bandt passa alla chitarra e Kees Berkers subentra alla batteria, contribuendo alle diverse influenze dell’album.

(continua sotto)

YĪN YĪN

Se nei primi due dischi gli YĪN YĪN fondono in modo creativo melodie e strumentazione del sud-est asiatico con ritmi elettro-disco pulsanti – il tutto sempre attraverso una lente neo-psichedelica – dopo questo cambio di formazione il gruppo olandese registra il loro terzo album nella campagna belga, diventando più collaborativi nel processo di scrittura delle canzoni.

Per Mount Matsu, il gruppo cita tra le loro influenze il folk strumentale giapponese, il pop cittadino e il soul stax, concedendosi ad un funk più raffinato e creando intorno ai brani un’atmosfera più danzereccia degna di una band che rende il suo meglio dal vivo.

Avremo comunque l’occasione di risentirli presto in Italia. Gli YĪN YĪN si esibiranno infatti prima dei 2manydjs sul palco di GEMINI, nato da una costola di ROBOT Festival e che avrà luogo sempre allo spazio DumBO di Bologna venerdì 1 marzo.

 

YĪN YĪN mount matsu

Foto: Jonas Loelmann

Foto di copertina: Riccardo Giori 

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