Amyl and the Sniffers lanciati verso la stratosfera

polpetta
Tempo di lettura: 2' min
22 June 2022
Gallery, Review 4 U
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Venerdì 17 giugno la punk band australiana ha incendiato la Rocca Malatestiana di Cesena per il festival acieloaperto

Quando guardi il mondo intorno a te cambiare non sempre ti senti a tuo agio, vero? A volte ti ritrovi immerso fino al collo in una melma di pitch shifter e testi da enciclopedia Sanremese senza sapere come, dove, quando e soprattutto perché ti ci sei ritrovato. Se anche a te è capitato – e se mai ti capiterà – l’antidoto è uno solo: Amyl and the Sniffers.

I quattro ragazzi australiani hanno ascoltato lontano. Il loro sound affonda le mani tra le onde sonore del più old-school dei Rock’n’Roll che viene plasmato dalla loro moderna punk-rage intrisa della rabbia hardcore di una generazione che respira solo quando salta abbastanza in alto da una cassa sul palco. Ed è quello che provi al loro live. Amy sul palco è veramente on-fire e insieme tirano fuori tutte le emozioni di cui il loro ultimo album, “Comfort to me”, scritto in piena pandemia, è intriso.

Arrivati tra le mura della Rocca Malatestiana di Cesena per la prima data di acieloaperto (seconda se contiamo anche la serata gratuita di maggio con Vanishing Twin e Giardini di Mirò)  siamo stati accolti con una birra in mano dal nostro amico Mike, in visita da Glasgow e ci siamo ritrovati all’ombra del bar con Gus e Bryce (bassista e batterista della band) a parlare degli ultimi anni in cui sono stati lontani e che ormai sembrano una pandemia fa. Così ci ritroviamo per l’ora successiva a chiacchierare con loro che emanano l’energia euforica di due ragazzi in pieno tour europeo e con alle porte quello negli USA, ma che condividono con te gli strappi di vivere tra la voglia di fare festa e quella di tornare a casa -to do my laundry – come a volte desidera Gus.

(continua sotto)

Le nostre risate un pò per il caldo un pò per le birre coprono il frastuono della Rocca in pre-concerto. Il tramonto si fa sempre più rosso e la voglia di suonare a quella che confessano considerare la loro vera prima volta in Italia, nonostante il giorno prima fossero a Milano ad aprire ai Green Day, sale di brutto.

D’altronde chi non vorrebbe ritrovarsi a dominare una festa punk tra le mura di un castello? É il momento di farlo. – It’s a fucking castle– urlerà Amy appena salita sul palco, con tutta la carica punk che sprizza dal suo aderente completino giallo. E da quando salgono sul palco all’ultimo pezzo in scaletta il pogo del parterre ti attira come una calamita con il suo distorsore. I pezzi sono una bomba e ti fanno capire che hai di fronte un bel futuro per il punk versione Amyl and the Sniffers.

É il momento in cui scendono dal palco. L’after party si sposta  all’ingresso della Rocca con prosecchi sbocciati all’australiana, autografi con dediche lunghe intere canottiere e cori della vera Melbourne-to-Italy-party-punk-scene. Love it!

“To Mario,
my #1 true love
forever yours
Gustavo.
xoxo”

 

Photo: Elsa Santamato
Testo: Giacomo Gherardi

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