Un buon motivo per saltare dal divano e lanciarmi a un concerto? Willy Peyote a Cesena al festival acieloaperto.

La cosa strana, ma efficace è stato il doppio concerto del festival acieloaperto. Non so con che coraggio si sia lanciato in due trance di live. Ma l’adrenalina di ritornare sul palco dopo un’anno e mezzo di fermo, la gioia dei fan nel sentire la sua voce e i musicisti nel accordare il proprio strumento era palpabile.

Credo sia stato un evento pieno di emozione e di liberazione, ed era davvero tanto che non vedevo gente che saltasse sul posto ricordando ogni parole dei brani che ha suonato.

La simpatia di Willy Peyote nel ricordare come si suona sul palco dopo tanto tempo, guardare con gli occhi dell’amore il suo pubblico, incredulo che stia suonando nuovamente. Willy è un’artista con la lingua tagliente – basta ascoltare “mai dire mai” che un ottimo dissing sul panorama attuale, dove si preferiscono aprire gli stadi e non i teatri e live – porta sul palco la cruda verità in un momento storico dove l’intero mondo della cultura era in bilico e non si sapeva che fine avrebbe fatto. Con ironia studiata e parole ben assestate parla di razzismo e della contraddizione vivente che è l’italiano medio. È tagliente sui temi caldi che circolano in Italia, ma sa anche parlare di amore e nel brano “Semaforo” lo descrive perfettamente come due amanti in cui scatta la scintilla.

Si esce dal concerto esaltati e pieni di adrenalina e non ti interessa minimamente farti 100km per ritornare a casa. Questo è l’effetto che ti fa la musica dopo tanto tempo.