#Trip Diary# Music is the answer. Ora è già il nuovo anno!

domenico
Tempo di lettura: 5' min
13 January 2014
Review 4 U

È l’essenza del giorno. L’attesa della fine di un nuovo inizio. Il conto alla rovescia, un intero anno che ti lasci scivolare addosso tra abbracci, brindisi ed espressioni di felicità. Ignaro di quello che potrà essere, consapevole di quello che è stato, in fondo si spera solo che vada meglio. E non c’è modo migliore che iniziare festeggiando, esprimendo gioia e lasciando andare il proprio corpo, lasciandosi attraversare da una musica che ti auguri sia di buon auspicio. E’ festa! Ogni festa di capodanno porta con se sentimenti contrastanti. C’è chi organizza. Chi si trova nel mezzo di uno degli eventi più importanti di tutta la stagione perchè sa che deve far divertire e che deve incassare. Pieno di lavoro e stressato da più di una settimana, finisce che neanche si gode il suo party. C’è invece chi paga. Chi è disposto a pagare qualsiasi prezzo il 31 dicembre perché vuole divertirsi. Vuole che sia una notte magica, ricca, speciale e di buon auspicio. Lui il party se lo gode tutto, forse anche troppo a tal punto che alle 3.00 lo ritrovi già dormiente perso in qualche angolo del locale. Poi c’è chi frequenta. Chi balla tutto l’anno, chi vuole divertirsi e spendere il giusto. Chi sa che fondamentalmente sarà una serata come tutte le altre ma si augura di vedere gente che tendenzialmente non va mai a ballare. A capodanno c’è un pò di tutto: c’è il succo di tutto un anno, ballato, vissuto, cantato e lavorato. A capodanno si tirano le somme di un anno finito e ci si fanno i migliori auguri per quello appena iniziato. E’ quella linea immaginaria di tempo durante la quale in tanti dimenticano i problemi per lasciarsi rapire dalla musica e dalla voglia di divertirsi. Almeno per qualche ora è giusto che sia così! Londra per l’occasione offre, come sempre, una vastissima scelta.

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I parties non si contano, bisogna solo essere decisi e comprare i biglietti il prima possibile. Anche a capodanno, soprattutto a capodanno, ben venga Resident Advisor. Io ho scelto Secretsundaze. il giusto compromesso tra qualità e prezzo, in una location mai visitata prima e con degli artisti che mi incuriosiscono uno più dell’altro. Da Levon Vincent, a quel Tim Sweeney, che dalla lontana New York City inizia a spingersi sul terreno europeo, per finire a Point G.

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La mezzanotte la aspetto a casa di amici. Dopo aperitivi a base di salsiccia calabra e sarda, formaggi vari, e crostini al salmone, si va di arrosto di malie, patate e (speriamo bene) lenticchie. I dolci non mancano e l’alcool neanche. Dal vino alla birra, vodka, spumante e mirto: è capodanno! Alle undici partono le prime telefonate verso l’Italia. Causa fuso orario gli auguri si fanno prima. Gira voce che mio padre stia ballando in casa: capisci un pò di cose? Manca poco. Pochissimo. Sempre meno. Buon anno. E’ mezzanotte. E’ un abbracciarsi generale, brindisi, auguri e mi è sembrato di vedere anche qualcuno limonare. E’ capodanno! Brindisi, ancora brindisi su brindisi. Via si va, direzione Electric Brixton. Sono circa le 2.00 del nuovo anno. Siamo in fila e giusto per ricordarci di essere a Londra piove. Per fortuna è abbastanza scorrevole. Pare che i buttafuori se ti vedono un pò alticcio ti mandano a prendere un doble coffee al McDonald’s dietro l’angolo. E’ capodanno! Per fortuna noi entriamo senza problemi. I soliti controlli di rito, un pò di fila per la giacca ed eccoci immersi in questo ex teatro adibito a dance floor. Maestoso, soffitti alti, impianto perfetto. La consolle è adibita sul palco, completamente circondata da led: strabiliante. Resto incantato dal gioco di luci, il dj è totalmente avvolto da mille colori in perfetta sincronia con la musica. Giusto per rendere l’idea, tutto questo spettacolo è perfettamente controllato e gestito da una postazione luci dove hanno lavorato per tutta la durata della festa tre persone. Chapeau!

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Il pubblico è quello di capodanno. Ci sono tutti: chi ha organizzato, chi ha pagato e chi frequenta. E’ davvero capodanno! La prima cosa da fare è decidere il punto di ritrovo in caso di smarrimento. Detto fatto. Ora si balla. Sono circa le 2.45 e nel vortice di quelle luci spaziali a dirigere le danze è Point G (in arte dj Gregory). Il giusto sound per noi che siamo appena arrivati. Un mix di festa e cantati che non guastano mai. Musica da mani al cielo e da facili amicizie in pista. inizio a stickare un pò di gente. Giriamo un pò, il locale è tutto da scoprire. Salite le scale ci troviamo in una balconata che affaccia sulla pista, il colpo d’occhio ti lascia senza fiato. Point G inizia ad alzare un pò la cassa. Decido di fare un salto in sala 2, suona Tim Sweeney e la curiosità di sentirlo è tanta. A primo impatto resto deluso. Entro in una saletta piccola, nulla a che vedere con il maestoso spazio dall’altra parte della porta. Peccato. Non so quanto questo possa influenzare le prestazioni musicali del dj americano, ma di sicuro tanti sono attratti dal marasma generale che ci sta dall’altra parte. Vado, lo saluto, gli dico che conosco il suo programma in radio, lui apprezza e poi torna a suonare. Resto poco è capodanno anche per me e il marasma mi piace. Anche se il suono è quello giusto, tatto americano e ottima scelta per quei pochi dischi che ho ascoltato, torno al punto di ritrovo. Sono sicuro che avremo modo di ritrovarci Mr Tim! Sono da poco passate le 4.00. Eccolo. L’ospite più atteso è lui. Levon Vincent. Bastano due parole per descrivere il tutto: ha vinto! Set unico. Vengo travolto dal primo all’ultimo disco. Ha la capacità di caricare la pista in una maniera pazzesca. Della serie “chi balla a capodanno, balla tutto l’anno”. Uno dei set più belli che abbia sentito quest’anno, anzi era l’anno scorso visto che siamo già nel 2014! Avanti come un toro, fino all’ultimo disco, suono duro ma pulito. Che gioia immensa in quel floor. “Man or Mistress” è partita. Abbracciamoci tutti. E’ capodanno! Sono da poco passate le 6.00 e l’applauso è più che meritato. Well done Levon! A chiudere il padrone di casa Giles Smith. Riprende da dove Levon ha lasciato. Giù duro, sono le ultime ore, chi resta ha ancora tanta voglia di divertirsi. In pista nascono e si consolidano quelle amicizie di una serata. Persone con cui ti ritrovi a ballare, che forse non vedrai mai più, ma che per quelle ore abbracci, fotografi e ci scambi sorrisi. Tutti insieme felicemente. I più temerari ballano, altri iniziano ad avviarsi verso l’uscita, per loro il party volge al termine. Siamo ai titoli di coda di un gran party e alla prefazione di questo nuovo anno. Bravi tutti, contenti tutti e buon anno a tutti. Anche a voi che avete lavorato al guardaroba. Capisco le difficoltà del caso, lavorare mentre gli altri si divertono, ma un’ora di fila per prendere la giacca si poteva evitare. Meno male che la giacca a sto giro c’era. E’ capodanno! I miei complimenti per quello che questi ragazzi hanno saputo creare e continuano a portare avanti nel tempo. I miei complimenti ad uno dei party più interessanti sul panorama londinese, sia per scelta musicale, che per location e per gente che frequenta. Singolari, creativi, coinvolgenti, si respira sempre quell’aria di festa, quel senso di spensieratezza e quella voglia di divertirsi. Di sicuro l’anno che sta arrivando tra un anno passerà, come passerà la musica, passeranno i locali, passeranno le mode e le tendenze, passeranno i DJs e passeremo noi. Tutto passa. Il bello è lasciarsi passare. Lasciarsi attraversare dalle emozioni che ci vengono trasmesse, lasciare che si lasci un segno su di noi. Quello che ho capito in questi miei anni di clubbing, di musica ascoltata e ballata, di feste organizzate e vissute è che bisogna lasciare un segno, una storia da raccontare, che può essere un party, un flyer o un disco che abbia la capacità di tirar fuori ora, tra due, cinque, dieci o venti anni, un sorriso a chi lo racconta, a chi lo rivede o a chi lo ascolta. Music is the answer. Ora è già il nuovo anno!

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