Reverb, format di eventi dedicati alla promozione della musica elettronica italiana e internazionale, coniuga la dimensione aggregativa del live set alla scoperta di spazi di grande forza evocativa
Curato dall’associazione ferrarese Ilturco, trasforma grazie alla musica e al light design ambienti di forte valenza simbolica e identitaria, che eccezionalmente si aprono alle nuove generazioni, diventando luogo di incontro e divertimento. Polpetta Mag ha seguito Reverb fin dalle prime mosse e oggi è media partner del progetto che ha già portato in luoghi non deputati (dal cortile del Castello Estense al Torrione del Jazz Club ferrarese – alla musica elettronica djs come Jameszoo, Mark De Clive – Lowe, Paula Tape, Matteo Scaioli + Herva e Dj Rocca per citarne alcuni.
Da qualche settimana sono apparsi sui social i primi segnali riferiti a una nuova data di Reverb: sabato 30 marzo. Sempre a Ferrara ma in una venue che ancora non è stata svelata.
Siamo certi che si tratterà di qualcosa di insospettabile. Di un luogo certamente non convenzionale e che, grazie alle installazioni video e agli allestimenti in cui i ragazzi di REVERB danno sempre prova di eccellenza, sarà una cornice indimenticabile per una serata di musica imperdibile. E mentre aleggia il mistero attorno al luogo, i primi due artisti sono stati presentati.
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Lee Gamble sarà l’headliner della serata. Produttore britannico doc la cui ricerca si concentra molto sul trasporre in musica tutto ciò che è il suo vivere nel mondo, il suo rapportarsi con l’attualità, politica, urbana, sociale. Il suo ultimo lavoro, uscito il 1 febbraio, si intitola In a Paraventral Scale, ed è la prima parte di un trittico parzialmente ispirato dalla pittura di Francis Bacon, con cui pare aver trovato una particolare affinità espressiva che gli permette di raccontare tutta la frustrazione e il disorientamento del vivere in un’epoca in cui ogni nuovo giorno sembra avvicinarci alla fine del mondo. Parafrasando le parole di Samuel Tornow, che recensisce In a Paraventral Scale su Bandcamp, il senso di produrre musica e questo disco in particolare. È per l’autore, quello di creare un suono che possa spingere a riflettere e scuotere le persone. Chissà che non si possa ancora invertire il senso di marcia in cui stiamo rapidamente correndo verso la deriva e frenare il cambiamento climatico, l’ascesa della destra, la Brexit…
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Il secondo nome invece è quello di Natlek, co-fondatore dell’etichetta Merge Layers. Nato e cresciuto artisticamente a Ferrara ma da tempo stabile a Londra, definisce la sua produzione “borderline ghetto club music”. Traduzione? Una bombetta altamente energetica di club e techno music.
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Ma non è finita qui. Vi garantiamo che da qui al 30 marzo ci saranno tante altre belle novità, a conferma che quella di REVERB sarà una serata assolutamente da non perdere.
Quindi occhi e orecchie ben aperti.
Elena Bertelli
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