L’album di debutto di Rødhåd vede l’artista sviluppare ulteriormente la propria esperienza in ambito musicale, passando di fatto, dal formato EP, all’album vero e proprio. Si può senz’altro dire che l’LP è un punto di arrivo, o meglio, il naturale passo in avanti, da uscite come “Kinder der Ringwelt” e “Söhne der Erde”.
L’esperienza all’ascolto presenta la classica trama di un album di matrice Techno: sembra di essere portati, a forza, in un mondo pronto a schiacciarti in qualche modo. Rødhåd fa sicuramente parte della nuova generazione di DJ e produttori, che esprimono a pieno il concetto di Techno: pesanti scanalature di basso e sonorità atmosferiche dubby.
Rødhåd, che altro non è che il moniker di Mike Bierbach, è cresciuto nella fumosa periferia di Berlino, ed è riuscito a cogliere gli ultimi frutti del filone techno berlinese a cavallo della fine degli anni ’90. Questo per dire che lavori come “1984” e “Blindness” ne sono la testimonianza effettiva. Un’influenza non indifferente.
Comunque nell’album, è doveroso dire che il nostro cerca di guardare oltre il suo classico stile ipnotico verso qualcosa di più “teatrale”, qualcosa di più grande per così dire. Anche in questo lavoro, come in altri già recensiti, si può notare la possibilità di adattamento cinematografico, segno di quanto l’industria musicale stia cambiando, sopratutto in questioni relative al business.
L’album si apre con “Unleash”, un brano breve ma intenso. La bibbia online della musica elettronica, “Resident Advisor” lo associa a “Sirius” dei The Alan Parsons Project. Andando poi all’interno del lavoro ci si accorge si della natura indiscutibilmente techno, ma ci si sorprende per i toni sintetici, dettagliati, a volte anche troppo a mio avviso, che possiamo trovare al suo interno.
“Escape” esempio calzante di 4/4, rende perfettamente idea dell’atmosfera in cui Rødhåd ci vuole portare. Con “Target Line” prodotta in collaborazione con Vril, è evidente come l’aria si fa più pesante e rarefatta. Tanto che questo è sicuramente uno dei brani più pesanti, per così del nostro. “Left Behind” è un vero e proprio manifesto dell’artista: infatti il brano è costruito con gli elementi classici della sua produzione. Techno rifinita, con trame drone non indifferenti, il suo biglietto da visita.
Alla fine si può dire che questo album è un gradino sopra rispetto alla maggior parte dei lavori dei producer techno contemporanei a Rødhåd, che si è discretamente adattato al formato album. “Anxious” è probabilmente uno dei migliori lavori techno dell’anno, ma spesso manca quel qualcosa in più, quella tensione, quella sottigliezza, che hanno reso Rødhåd uno dei DJ e producer più in voga e più influenti in materia di techno negli ultimi anni.
6,5
Tracklist:
01. Unleash
02. Withheld Walk
03. Escape
04. Brief Respite
05. Awash
06. Glimmer Of Light
07. Target Line feat. Vril
08. Burst
09. Left Behind
10. Cast A Shadow
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