Pathfinder LIVE w/ Christian Löffler @ Barn Club || 30 Novembre 2014

janine
Tempo di lettura: 2' min
3 December 2014
Gallery, In primo piano

Ricordo come se fosse ieri il momento in cui una tenda nera (giusto 2 ore dopo l’arrivo a berlino tegel) sfregava sul mio maglioncino e preannunciava l’inizio di una grande giornata.
Rummelsburg, il teatro del mio appuntamento con Christian Löffler: stage 2, in riva al fiume e con l’unico impianto audio a centro pista che la mia tenera età abbia potuto vedere.
In occasione dello showcase Life&Death, in quel momento, nella foresta, tutto era azzeccato.
Grazie a lui il ricordo vola quindi ai suoni che la natura ci offre, e perchè no, all’equilibrio che questo artista poliedrico raggiunge, quando le sue conoscenze in ambito elettronico sfiorano i battiti legnosi esprimendo il suo essere e le sue origini.
Facile sentirsi a proprio agio con le sonorità di “a Forest” proprio in mezzo al verde, ma riprovare la stessa identica sensazione in un club modenese non è poi così ripetibile.
Ma oggi entriamo al Barn di marzaglia ed è Domenica.
Prende il via un progetto ambizioso e dai connotati ben definiti: una via parallela a quella che Pathfinder ha già intrapreso, ma questa volta dedicata solo ed unicamente ai live.
Sono le 21 e si inizia con TMN, che tiene una lezione su quali sono i ritmi adatti a riprendere confidenza con il dancefloor a week end quasi finito; dopo 1 ora di riscaldamento scende in campo Marco Unzip con un set favoloso, inneggiando a ciò che è stato roBOt festival ed esplorandone i contenuti in tutta la sua eterogeneità: dalla house all’acid, con un richiamo forte all’essenza dell’elettronica più introversa.
Ora è il momento giusto mi dico.
Nemmeno il tempo di pensarlo e noto un susseguirsi di luci che si accendo in consolle.
Mixer, maschine, apc40, m-audio evolution ed un mini-korg; si tratta dell’arsenale di questo freddo, ma allo stesso tempo affettuosissimo ragazzo che, con estrema compostezza, decreta l’inizio dello show.
Il Funktion One di cui è munito il locale rende giustizia alla sua esplorazione nei meandri di un mondo a noi forse ignoto, come quello da cui arriva.
C’è tanta natura, ma c’è una gran cassa; Tanta malinconia, ma è tutto decisamente romantico.
E nel momento in cui non so pìù cosa aspettarmi da un live che dei suoi 75 minuti ne vede 30 completamente rinnovati, mi confronto con synth ossessivi alternati a casse dritte e asciutte, puramente techno.
È già l’1 e il live si conclude fra gli applausi.
Ora è il momento di Andrea Vallisneri.
Sulla linea del carattere teutonico di löffler che gli calza a pennello, prende le redini del gioco e lo fa diventare duro, è la fine.
Oggi qui siamo fuori dal tempo: non si sente l’ansia della pista da ballo, non c’è alcolismo molesto e per una volta abbiamo avuto a che fare con proposte obiettivamente belle e non semplici da interpretare; e allora pensiamo: “che sia questo l’inizio del cambiamento?”

words by Sergio Creep

pics by Janine Billy

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