È stato letteralmente come entrare in un’altra dimensione, in un posto magico.
Zona industriale, Milano. Poche macchine in una strada buia.
Parcheggiamo e arriviamo al cancello del famoso PLASTIC. 
Il locale è ancora chiuso, ma ci fanno accomodare nel primo capannone.
Freddo, musica ambient molto scura e psichedelica, odore acre.
Dinanzi a noi la mostra d’arte che apre la serata marchiata NUL. 
Il tutto ci rapisce. Nuova nascita, nuova forma.
Si aprono finalmente le porte del locale. Il fumo riempie il dancefloor praticamente impercettibile.
Ci muoviamo piano e con curiosità ci accingiamo a scoprire questo spazio per noi nuovo, per molti un’istituzione e da quando c’è NUL è un’altra nuova cosa ancora.
In consolle troviamo Tyler aka Fountain of Chaos, personaggio molto particolare e attivo nell’underground milanese (qui una sua interessante intervista rilasciata a Zero), a cui è affidato l’intero djset della nottata.
Il locale inizia a riempirsi. Tutti bevono Desperados e così ci facciamo coinvolgere anche noi da quella che sembra la febbre della serata.
Una, due anzi tre Desperados mentre Tyler si destreggia in un djset alquanto eclettico.
Una track di Bicep, una track dalla colonna sonora di un vecchio episodio di Star Wars, una track funky cantanta a squarcia gola.
Il dancefloor è in delirio, ma non è il classico dancefloor e non è il classico delirio, c’è qualcosa di speciale in questa nottata.
Ripensandoci sembrava tutto più lento, tutto più bello, tutti più felici.
Un’altra Desperados, por favor.
È ora di tornare verso casa, Bologna, anche se questa volta lasciare Milano è davvero faticoso.
Una nuova e diversa aria abbiamo respirato questa notte.

NUL is in the air.