MetroLink Art Edition è il risultato della relazione sempre più consolidata fra Link & Artefiera.

Per alcuni il Link è il tempio della musica elettronica, ma chi lo conosce a fondo sa che ciò che lo caratterizza è la sua polivalenza: è la Casa-Officina multimediale, luogo culto per la promozione di eventi culturali e musicali, di tutte le forme possibili e immaginabili di arte, digitale e non. E’ un “qualcosa” che ti porti dentro, perchè ha da sempre un’unica verità : è fatto da tutti coloro che ci mettono piede e mano e la sua unicità sta nel fatto che ti rende realmente artefice della sua realtà e di ciò che attorno ad essa ruota, facendolo diventare cosi il “tuo” posto.

In continua evoluzione, perchè sempre vivi, importanti e preziosi sono la voglia di condivisione, la possibilità dell’esplorazione socio- culturale, la costante collaborazione fra Uomo-Idee-Musica.

E’ in questo melting pot di Arte-Sonorità-Persone, vera ,essenza del Link , nell’ammaliante unione fra Apollo (dio della Musica ) e Afrodite (dea dell’Arte) che riusciamo ad apprezzare, fare nostro, recepire e capire ciò che METROLINK ART EDITION ha cercato fin dall’inizio di trasmetterci, grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla sua riuscita, grazie ad Artisti come Caterina Perinetti Casoni ora qui con noi. 

Trevigiana , Bolognese d’adozione emigrata recentemente a Milano, è però qui nella “sua”Bologna che resta una grossa parte della sua parte pulsante : il suo poliedrico cuore.

Che cos’è per te il Link ?

Il Link è il mio “contenitore ideale”: ha ospitato tempo fa il mio primo lavoro importante “D-rex”(durante la 2a edizione del roBOt festival). Personalmente credo che sia un vero valore aggiunto per la comunità di Bologna, che può, e deve, essere sfruttato sempre e di più per il suo carattere polifunzionale. E poi ne adoro l’atmosfera e l’underground che sprigiona e che al Link riesci a respirare in modo unico e vero.

Parlaci del tuo attuale progetto: Perineri.

E’ una produzione di copricapi scenograficamente onirici ispirati ai personaggi che popolano le opere teatrali, liriche e di prosa, che nasce appunto dalla combinazione fra i miei studi teatrali e la mania di mettere sempre qualcosa in testa: da bambina avevo l’abitudine di prendere qualunque cosa ( un centrino, una scatoletta, un disco, un paralume) e di portarla istintivamente alla testa , per vedere che effetto poteva avere in versione cappello. E questa mania è cresciuta insieme a me e grazie alla mia socia Barbara Giuffrè (per molti semplicemente Babi) e alla sua lungimiranza è nata Perineri, grazie al quale i miei istinti da musical hanno preso realmente forma , contribuendo fra le altre cose a tranquillizzare in modo benefico la mia indole/anima.
Perineri è il visionario che giace in ogni persona che, contestualizzato, viene tramutato sapientemente in materia.

E da Perineri nasce Polylight, la tua opera creata apposta per MetroLink ArtEdition 2014:

Polylight è un gruppo scultoreo in quattro parti che sintetizza l’ispirazione costumistica con il tema della pareidolia (tendenza istintiva a ricondurre a forme familiari oggetti e formazioni nate casualmente): le forme, nate per essere indossate e composte da materiali tecnicamente molto diversi fra loro, si propongono di visualizzare nello spazio una teorico sviluppo delle parti fisiognomiche del volto.

I materiali utilizzati sono pelle, carta, legno, rivetti e luce led.

Con quale artista vorresti collaborare ?

Non saprei dare dei nomi, ce ne sono troppi!

Di sicuro mi piacerebbe rimanere nel mondo del teatro, e dello spettacolo dal vivo in generale.

Amo infinitamente il palcoscenico perché non ha la pretesa di essere verità.

Lo spettacolo esiste nel momento della rappresentazione e solo dentro la “scatola magica”: è una dichiarazione di finzione per definizione, è una delle pochissime magie rimaste che l’uomo si puó permettere di compiere.

E noi invece ci teniamo a salutare te Caterina-cappellaia preziosamente matta- con una piccola dichiarazione d’amore: ArrivederciCateCiao <3

Words by Francesca Buscaglione

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