Piove, le giornate si accorciano e Bologna è tornata insopportabilmente piena.
Questo sabato però decidiamo di prendercela con calma: arriviamo nel tardo pomeriggio in zona Saragozza dove decidiamo di fare un aperitivo lunghissimo e bellissimo gustandoci la bellezza di questa città.
Arriva mezzanotte, andiamo alla macchina e andiamo dritti verso uno dei punti cardine della scena underground made in BO: il Link.
Ad attenderci c’è la serata “LINKUBATOR” che è il nome del nuovo concept partorito dalla crew di Uncode che, per questa stagione, ha deciso di prendere una direzione scura, cattiva e senza mediazioni, una direzione techno con la T maiuscola.
Per l’opening party è stato chiamato in causa uno dei più rispettati artisti nostrani – Raffaele Attanasio.
Parcheggiamo e, come sempre ci capita quando torniamo in via Fantoni, rimaniamo catturati dalla potenza emozionale di questo warehouse.
L’opening act è nelle mani del giovane duo Dubskull che in poco tempo riesce a riempire e a caricare la pista: con un sound a tratti melodico e a tratti arrogante creano il clima perfetto per la guest di questo party.
Per questa notte Attanasio si esibirà in una performance live e successivamente in dj set.
Alle due in punto eccolo spuntare dietro un mixer dagli infiniti canali: saluta il pubblico, mette le mani sulle macchine e spinge a fondo il pedale dell’acceleratore.
Il dancefloor esplode a ogni ripartenza, i ritmi serrati, taglienti e a tratti industrial non lasciano respiro al crowd che non smette di ballare per tutta la durata del live set.
Questa prima ora e mezza è volata in un istante ed è stata violenta e divertente; finito il live set Attanasio si sposta davanti alla seconda consolle, risaluta il pubblico, alza ancora il livello dei bmp e l’intensità della serata raggiunge livelli altissimi.
Noi andiamo a prenderci un paio di birre e ci ributtiamo nella mischia.
Ci rivediamo il ……
words by Joe Alpaca
pics Janine Billy
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