Nicolas Lutz viene dallo spazio
Il Discosizer è uno di quei club che materializzano l’immagine che ci si dipinge in testa quando usiamo la parola club.
Sotterraneo e dalle pareti total black, ci fa districare tra i suoi spazi guidati da neon rossi, verdi, blu. L’ingresso ci appare una rampa di lancio, ed è forse per questo che sembra naturalmente ovvio che Nicolas Lutz prenderà i comandi della serata.
Il neon “Discosizer” illumina la pista e Psycho Mind Transmission apre le danze, ci mette un po’ a scaldarsi ma ci fa capire fin da subito quale sarà l’andazzo della serata: è la techno, bellezza!
Instancabile ricercatore di vinili, Nicolas Lutz è uno di quei dj che potrebbe tranquillamente permettersi di essere “soltanto” un selector, eppure sono le sue incredibili doti di mixing a rendere le sue performance uniche.
Se siete abbastanza temerari da guadagnarvi la prima fila con vista consolle guardarlo mentre mixa è un vero spettacolo: concentratissimo e a suo agio allo stesso tempo, mette una cura maniacale in ogni passaggio assicurandosi di mantenere sempre l’equilibrio in pista.
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Anche Lutz non scampa alla strana tendenza che influenza i dj di tutto il mondo: quando si suona in Italia si spinge l’acceleratore.
Ci regala quindi un set prevalentemente techno concedendo qualcosa ai suoni electro-spaziali- suo riconoscibile marchio di fabbrica- ma mantenendo un martello abbastanza sostenuto tra un basso sintetico e l’altro.
Only vinyl per Nicolas, che rispolvera i disconi techno dalla borsa ma che purtroppo non si lancia nelle sue consuete esplorazione di suoni più melodici, lasciando nella borsa i dischi prog-house che tiene al caldo per i suoi set berlinesi.
Balliamo fino alle 5 e un quarto, quando i buttafuori ci accompagnano alla stessa rampa di lancio che ci ha accolto, qui una luce al neon scoppia e Lutz riprende la sua navicella per ritornarsene nell’outer space.
Anita Vicenzi
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