Artist: ABE DUQUE
Title: DARK SIDE
Label: ABE DUQUE RECORDS / ADR10001
Format: VINYL 12 inch
Release: XX/11/2015
Circa otto anni fa ebbi l’onore di averlo come guest in uno dei miei Party nella mia città, Parma. Quando mi inviò le sue richieste per la strumentazione mi misi le mani nei capelli. Tra le tante richieste, quella del tavolo della consolle lungo 6 metri, sul quale appoggiare le sue strumentazioni, fu la più difficile da soddisfare.
Tuttavia, fu un live incredibile.
Molti di voi probabilmente non lo conosceranno, ma posso permettermi di dirvi che è un artista completo, di chiare origini che, una volta ascoltato il suo LP, coglierete subito dove sono interrate le sue radici.
Iniziò a produrre nei primi anni ’90 dove le sue tracce vennero influenzate dalla follia che trasudava il pubblico del Limelight, un famigerato club di New York.
Nonostante i suoi primi brani ebbero nomi particolarmente matti, riascoltandoli si può sentire il profumo della raffinatezza delle sue grandi abilità alla tastiera e una scuola fai-da-te estetica imparata come può fare un bambino che cresce in periferia di Hollis nel Queens, New York.
“Darkside” è il nome del disco in uscita su Abe Duque Records.
Dal nome è subito possibile carpire le influenze dark che caraterrizzerano il disco. Questa cosa mi sorprende dato il chiaro mood happy che ha sempre trasmesso nei suoi dischi e soprattutto che trasmise quella sera del 07/12/2008 al mio party.
Ma pa passiamo alla TRACKLIST:
A1: darkside / Ecco le radici che vi dicevo. Il suo biglietto da visita è chiaro. Sono un americano, sono nato e cresciuto con la Techno Detroit ma mi ha sempre affascinato la l’eleganza e la morbidezza della House Chicago. In una pausa travolgente ci trasmette a pieno il messaggio che ci vuole dare con il titolo del disco, dei sinth hardcore acidi e dark ci travolgono ipnotizzandoci.
A2: more comfortable for you / in passato si descrisse “uno dei pochi produttori ancora autorizzati ad utilizzare il 303” e come dargli torto. Fonde atmosfere techno con sprazzi di riff di Sax in chiave blues. Mi sono alzato dalla poltrona per ballare.
B1: dont stop / una traccia a 121 bpm carica di groove e implementazioni baleariche di matrice disco. Come fermarci? Continuo a ballare.
B2: neyahh / Dopo averci fatto alzare e ballare, rallenta questa folle corsa. Un disco quasi downtime con influenze etniche, che crea un’atmosera molinconica.
Tuttavia rimane il fatto che noi continuiamo a ballare.
B3: futureshock / con questo disco vuole metterci in allerta sul futuro. Sarà un futuro shocking. Ricco di colpi di scena, davanti ai quali non dovremo fermarci. Un’emulsione di sinth techno con ritmiche UK garage chiude questo splendido disco.
Vi voglio salutare raccontandovi un ricordo riaffiorato in questo momento.
Durante quel live corse a dietro a tutti i suoi strumenti, drum machine, sinth machine, ecc.. fino a quando ad un certo punto staccò le sue cuffie e le usò come microfono cantando e campionando:
OH MY GOD IT’S TECHNO MUSIC.
A presto Guyz.
#ENJOY
Alessandro Derek Laiso
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