Eleva 3.0 Round finale .
E’ l’ultimo atto di questo festival che ha portato aria nuova in quel di Reggio Emilia.
E’ sabato pomeriggio, il meeting è quello rosso, a far da padrone sono i work shop : sintesi analagica con Luca Bertani prima fra tutte, interassanti distorsioni, crowfunding e storytelling per la musica e l’arte, super interattivi i workshop di illustrazione artistica e live visual seguito da showcase focus su comunicare con le proiezioni.
Dal punto di vista musicale i pro di questa giornata sicuramente sono : Marlais con il suo live, un mix tra elettronica contato e fisarmonica … old but gold ; Wax life che ci ha presentato la sua “chitarra” e i suoi microfoni a contatto (da vedere ha veramente spaccato) e infine il duo Andras Fox & Oscar Key Sung che, apparentemente usciti da This is England, tra voci e sonorità hanno creato un live degno da ricordare!
Cala il buio ed il palco del main stage si illumina. Quest’anno Eleva si è proprio superato, anche il palco è il palco di un festival con la F maiuscola.
Il primo ad esibirsi è Capibara, la sua trap ammalia ed incanta, a me spezza un po’ il ritmo, ma la pista inizia a scaldarsi e questa credo sia la miglior risposta per un dj. A scandire il cambio di tracks ci sono delle sirene che trovo divertenti ma esagerate allo stesso tempo.
Dopo di lui i Tiger And Woods, Valerio Del Prete e Marco Passerini. La loro disco house ci ha rallegrato e ha definitivamente dato il via al party del Meeting Rosso.
La pista del Maluguzzi è sempre più piena, per quanto sia difficile riempire un posto così grande; il calore, il fermento umano e la voglia di ballare erano un palpabili nell’aria. “Questo ELEVA 3.0 sta proprio andando nel verso giusto!” commento a caldo di chi, come noi, ha vissuto il festival sin dalla prima edizione.
Infine salgono sul palco Pearson Sound e Pangaea, un b2b difficile, ma di alta qualità. Sicuramente un cambio di direzione drastico dopo il set dei T&W, l’atmosfera, le sonorità e perfino le luci del palco si sono incupite, ma son stati sempre piacevoli e anche la pista ha risposto molto bene al loro set.
Alcuni colpi da maestro sfoderati dal talentuoso Pearson Sound che ha scappottato la pista mantenendo sempre il suo algido aplomb.
Un Meeting Rosso by night musicalmente molto eterogeno.
È ora di chiudere il Loris Malaguzzi e di dirigersi verso il circolo Arci Tunnel per l’ultimo step: il Meeting Blu.
La fila fuori è già lunga, entriamo e troviamo i True Love Ensamble, parte integrante dello staff di Eleva.
Sul palco vediamo salire un uomo in pigiama, capiamo che si tratta di Paul Throwna, l’artista che si occuperà del LIVE a seguire. Non si tratta però del solito live con due tastierine o roba così, Paul Throwna alle sue spalle ha una serie di cavi e di macchine che fan spavento. Chiamasi modulari.
Il ritmo del suo live è serrato, lui si muove anche più veloce della musica, seguirlo è un piacere. Il suo live di sperimentazione tecnica non è stato difficile anche a livello di sonorità sicché è stato davvero interessante e piacevole.
Dopo di lui attacca Silvie Loto, ormai alla sua terza performance ad Eleva, è quasi definibile come resident, il portafortuna di Eleva. Sembra aver funzionato: attacca lei e le casse esplodono. La pista va in delirio e si prepara a queste ultime ore di festival; anche lo staff inizia a lasciarsi andare ed a godersi la festa, anche questa edizione 3.0 è andata e noi di PolpettaMag sentiamo di poterla promuovere.
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