The Ladder Cloud Thing rinasce per la seconda volta

domenico
Tempo di lettura: 3' min
10 November 2021
News
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Per la seconda volta Michele Di Martino e Filippo Nardini ci portano nel loro viaggio mistico, dove calma e riflessione si accompagnano alla musica

“The Ladder Cloud Thing – The man who died twice” è il nome del nuovo progetto che si compone di quattro tracce dalle sonorità ambient e dark nelle quali perdersi. Vi avevamo già parlato qui del progetto di Michele e Filippo, e questa volta abbiamo colto l’occasione per fare una chiacchierata con Michele e Filippo, per conoscerli meglio e parlare della loro musica e dei loro progetti.

Ciao ragazzi, “The Ladder Cloud Thing – The man who died twice” seconda release, proseguo di un progetto musicalmente mistico ed affascinante. Qual è’ la fonte di questi suoni e quale il messaggio che volete arrivi ai vostri ascoltatori?

Ciao Domenico! La scelta dei suoni è sempre molto istintiva, spesso partiamo da field recordings, da rumori o suoni che subito ci smuovono un pensiero o un ricordo nostalgico. Suoni che ci facciano abbandonare alle emozioni e ai pensieri più intimi. Il nostro messaggio è quello di essere sempre pronti alle cose inaspettate della vita, dagli amori alle perdite care, senza esserne oppressi. La cosa bella della musica e dell’arte però è che ognuno di noi percepisce le emozioni a modo suo. E’ proprio questo che speriamo: di dare ad ogni ascoltatore lo strumento per perdersi nella propria mente e provare a conoscere se stessi ogni volta di più.

Come nella prima release, anche in “The man who died twice” si nota un’evoluzione nei suoni, nelle sensazioni percepite e nei titoli stessi dei singoli brani. È vostra intenzione quella di creare un vero ciclo vitale in ogni progetto?

Quando scriviamo siamo sempre mossi da qualche tipo di emozione, da ciò che stiamo vivendo al momento. Ci sentiamo più maturi musicalmente parlando rispetto al nostro primo EP “Safe Place”, nonostante sia temporalmente vicino. Cosi come siamo maturati grazie alle esperienze vissute, parlando principalmente di stati sentimentali persi o ritrovati. Vivendo e accettando ciò che ci accade ci fa crescere e cambiare continuamente. Sta a noi cogliere il buono da tutto ciò.

(continua sotto)

Anagraficamente giovani e musicalmente futuristi, come vi siete avvicinati alla musica, come siete cresciuti e come sono stati questi (quasi) due anni di sofferenza?

Entrambi ci siamo innamorati della musica sin da bambini, e mai più allontanati. Come per tante persone la musica è stata sia alleata che nemica nel corso della vita ma mai infedele. Questi due anni non sono stati facili per tanti motivi, ma hanno anche portato alla nascita del progetto The Ladder Cloud Thing. Il potere curativo per la mente e per il corpo che hanno queste sonorità ci ha aiutato nel personale e ci hanno incuriosito dal punto di vista creativo.

Quali sono le vostre influenze musicali e cosa ascoltate nel tempo libero?

Elencare le influenze musicali di entrambi potrebbe finire in una lunghissima lista. Certamente nel caso di questo progetto ciò che più ci ha colpito e che ascoltiamo frequentemente sono i lavori di Adam Wiltzie (particolarmente apprezzato da Michele), Onoetrix Point Never, Warren Ellis, Gigi Masin. Così come impossibile non citare i grandi Brian Eno, Bjork e il genio Debussy.

State già’ lavorando alla terza release?

Si, abbiamo già diverse tracce e idee per la prossima uscita che speriamo di poter confermare per febbraio/marzo 2022 e non vediamo l’ora di poter condividere tutto ciò a cui stiamo lavorando. Ci sarà anche un video live in previsione di uscita entro la fine dell’anno, registrato nel suggestivo tempio di Valadier.

Domanda fuori dal coro ma che non manca mai: la vostra pizza preferita?

Marinara, per non sbagliare mai!

Grazie ragazzi per il tempo che ci avete dedicato e che il viaggio musicale di “The Ladder Cloud Thing” continui nel migliore dei modi.

Buona strada e buona musica.

 

Tracklist:

– 22:22
– Suddenly Clear
– The Man Who Died Twice
– Only Light Moves

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