Nonostante il silenzio che mi circonda faccia un rumore assurdo, più forte di qualsiasi altra bomba, io vi combatto raccontando di un sabato soleggiato a Londra, un sabato di musica in mezzo ad un campo! Il giorno del Field Day.

domenico
Tempo di lettura: 2' min
6 June 2017
Festival

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Quando ho deciso di raccontare la musica l’ho fatto con la voglia e la speranza di poter far vivere a chi mi leggesse le mie stesse emozioni, i miei stessi brividi.
Regalare sorrisi con le parole, gli stessi che la musica mi regala, non è cosa facile.
“A parole quello che vedono gli occhi. A parole quello che sente il cuore. A parole dove arriva l’anima”.

Ho sempre visto nella musica una funzione sociale, di aggregazione, di espressione di arte e di sentimenti.
Un potere unico che mi ha sempre affascinato e reso felice.
Ho sorriso e pianto di gioia ascoltando dischi, cantando canzoni, partecipando a concerti, feste e qualsiasi altro evento caratterizzato da suoni.
Raccontare. Raccontare la musica con la forza delle parole. Continuare a raccontarla anche oggi nonostante mi senta triste e vuoto.
Nonostante il silenzio che mi circonda faccia un rumore assurdo, più forte di qualsiasi altra bomba. E nonostante tutto ciò in silenzio non resto. Il mio silenzio, il nostro silenzio, non sarebbe altro che una sconfitta. E allora io vi combatto raccontando di un sabato soleggiato a Londra, un sabato di musica in mezzo ad un campo! Il giorno del Field Day, il giorno del festival.
Il giorno che tutti aspettano per scaricare ansie, stress e cattivi pensieri. Vi racconterò di chi ha ancora voglia di continuare a ballare.
Del calore del Village Underground. Del calore della gente del Village Underground. L’accoglienza del Village Underground!
Di tequila bevute, rubate, negate, sudate. Urla francesi e sorrisi italiani. Di chi ha sofferto per una partita di calcio ma sorride per la musica.

Vi racconterò la musica! Vi racconterò di Moodymann, del suo eclettismo, della sua infinita capacità di mescolare vecchio e nuovo, sacro e profano. Moodymann il misterioso, non sai mai come inizia, non saprai mai cosa suonerà dopo e non saprai mai come finirà. La grandezza di Moodymann e la sua capacità di raccontarsi da solo attraverso la musica.
Vi racconterò di Hunee dei suoi occhialetti, i suoi balletti, i suoni, la disco, la cassa. Così piccolo, così forte, così vulcanico, così pieno di voglia di musica.
Vi racconterò di abbracci, sorrisi, passi a due, a tre, a quattro. Vi racconterò di un potere che non si è mai fermato, che non si fermerà mai, che continuerà ad unirci, che continuerà a farci stare insieme, a gioire insieme e a ballare insieme sotto lo stesso cielo.
“Perché se Dio un giorno vorrà punirci a noi ci toglierà la musica.” A noi che raccontiamo la musica. A noi che viviamo di musicao

words by Momenico

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