ModuloFest 15-17.06.18 @ Cervia

sergio-creep
Tempo di lettura: 4' min
25 June 2018
Festival
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ModuloFest, come rivalutare il territorio e la crescita collettiva

La riviera Romagnola è sempre stata per gli abitanti del centro-nord Italia il primo punto di approdo per l’esperienza vacanziera e la gita fuori porta, il più versatile e soddisfacente a 360°.
Per famiglie e adolescenti. Ragazzi e adulti.

Forse per questo l’imprenditoria, le amministrazioni e molti privati hanno creduto nella possibilità di poter far brillare questo splendido oggetto di fantasie multi-generazionali costruendovi sopra moltissimi luoghi dove aggregare e far divertire i locals, tanto quanto i turisti.

Da uno splendido periodo di abbondanza di pubblico e di locali all’apice della tendenza stilistica, del glam, come anche unici nelle loro espressioni architettoniche (volte molto spesso a visioni futuristiche), fino ad un massiccio declino dovuto a molteplici fattori sociali, politici ed economici.

ModuloFest parte da qui, dall’esplorazione dei luoghi teatro di questo scisma comunitario in cui luoghi di fondamentale importanza per la crescita del territorio e dell’arricchimento culturale, rischiano di diventare residui di archeologia architettonica il cui unico valore sta nel costo della demolizione.
Indubbiamente contrari a questo messaggio, il Collettivo Magma pianifica già da alcuni anni eventi su tutta la riviera, ponendo l’attenzione particolarmente su strutture con determinate peculiarità storiche e affettive nei confronti delle generazioni precedenti, mettendo un punto esclamativo sul ruolo che la cultura e le sue forme espressive ricoprono nel percorso di riacquisizione della loro importanza strutturale, nonostante il notevole stato di decadimento estetico (non funzionale).

L’arte musicale e l’uso delle luci in maniera innovativa contrassegna il carattere del collettivo e dell’evento stesso, come la partecipazione in consolle di artisti internazionali che trovano nella mentalità della 3 giorni parte di loro stessi e dei luoghi che, in giro per il mondo, gli hanno offerto la possibilità di fare della propria arte un vero e proprio lavoro.
Vedi Kanding Ray (per la Raster Noton) in Darsena, l’ex deposito del sale di Cervia, la cui origine è settecentesca.
Acustica perfetta, come perfetta appare l’integrazione di una struttura in cemento e acciaio che la suddivide internamente su 3 piani.
L’artista si è esibito in uno show che dice di aver eseguito un unica volta oltre a questa, in Giappone, dove i movimenti melodici vengono controllati da un modulare, che poi interagisce con un pedale ed il computer.
Oltre a lui si sono alternati altri artisti italiani e non, ma tutti dalla forte presenza artistica: lontani dal 4/4 dove possibile, ricercando fra le sonorità più crude, analogiche e sperimentali dell’elettronica.

L’obiettivo è chiaro che non sia quello di far ballare il pubblico, ma bensì di ritrovare nei tappeti sonori proposti, il veicolo corretto per addentrarsi nello spirito del festival e di ogni location che verrà sfruttata per l’evento.
Nene H. (DE) l’Italiano Holy Similaun (IT) ci deliziano restando sulle sonorità ambientali e broken-beat, dai tetri sfondi sonori fino ad evolversi verso un qualcosa di ancor più astratto, a metà fra il ballo e l’ascolto, dove la mente viene rapita ma il corpo riesce ancora a mantenere il controllo.

Controllo che perdiamo non appena interviene Laura BCR (FR) con una selezione di vinili invidiabile: un disco meglio dell’altro, questa volta però su ritmi decisamente più danzerecci grazie anche alla lenta salita dei bpm.

Questa volta il 4/4 avanza e ci accompagna fino alla chiusura dell’ ex Darsena, la quale rimarrà chiusa per il prossimo futuro per permettere al comune di avviarne le operazioni di ristrutturazione.

Terminato l’appuntamento di Cervia torniamo verso Rimini dove passiamo la notte, in attesa di gettarci in uno strepitoso mar Adriatico (la trasparenza dell’acqua torna a ridarci fiducia in quanto bagnanti).
Dopo il tuffo di rito ed un salutino al lido di fiducia, ripartiamo questa volta verso la famosa Mi.Ma bagnando il sedile con il costume, sinonimo del fatto che l’ex Woodpecker ci permette di partecipare in qualsiasi tenuta, anche la più marittima, a rimarcare il fatto che per creare cultura attorno ad una location così bella e così storica non esiste abito non adatto.

La cupola che ricorda “la collina del demonio” di Teufelsberg è “pittata” dal famoso writer Blu, mentre tutto il resto sembra il risultato di un passaggio ufo sui campi di grano.
Arriviamo con Laura BCR che toglie l’ultimo disco, mentre direttamente dal festival Sonar di Barcelona arriva Jass (ES), con un set coinvolgente e che oscilla fra tutti i suoni che hanno caratterizzato la parte più malinconica e scura dell’elettronica e dei suoi crossover con tutti qui generi che ne hanno segnato l’evoluzione nella linea del tempo (noise, drone, dark wave, post punk, come anche l’hip hop per certi versi e la black music da cui estrapola alcuni movimenti per il dj set che andrà avanti fino al tramonto).

Fino a che il buio non avanza noi staremo qui, sicuri di essere fra coloro che parleranno di questi luoghi, come parleremo di tutti i progetti che hanno come unico obbiettivo una crescita collettiva, cosa che sarebbe lontana anni luce se non fosse per gente come i ragazzi del collettivo Magma.
Torneremo presto a trovarli, abbiamo altri luoghi di cui riappropriarci.

words by Sergio Creep
pics by TMN

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