Lies interview

polpetta
Tempo di lettura: 3' min
4 March 2015
In primo piano, Interviste

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Sono un duo, lavorano a quattro mani, sono i Lies e Polpetta li ha conosciuti un po’ di più per voi.

Ecco cosa ci hanno raccontato:

M: Ciao ragazzi, iniziamo parlando un po’ di voi: il vostro ‘matrimonio musicale’ è iniziato ormai una decina di anni fa. Raccontateci il vostro background, come siete nati musicalmente e come siete giunti a coniugare le vostre personalità musicali in Lies, questo bel progetto elettronico nato più o

meno un anno fa?

L : Sia a me che ad Oscar piace parlare del nostro background, visto quanto sia distante ora da quello che è il progetto Lies. Eravamo componenti (io chitarra, lui basso) in una band, principalmente facevamo cover punk/ hardcore. Nel 2007 abbiamo iniziato a produrre sotto il nome di Hardtopronouce musica dance/nudisco in anni magnifici e solari, un po’ come era il nostro sound dell’epoca. Qualche anno dopo ci siamo accorti che mancava qualcosa nel nostro modo di produrre. Non stavamo facendo quello che realmente ci piaceva.

Mancava un senso a quello che facevamo, prima si suonava per divertimento, ora ci piace fare musica per comunicare qualcosa e forse abbiamo trovato il nostro personale modo di farlo con uno stile in cui cerchiamo maggiormente di esprimere quello che è un momento totalmente differente delle nostre vite.

La prima traccia (O) è uscita nel 2011 e da lì una serie di remix ed inediti, quest’ultimi sono stati raccolti sotto il nome di “Best of what?” perchè a volte sappiamo essere anche autoironici e non prenderci troppo sul serio. Nel 2013 abbiamo pubblicato il nostro primo EP – “Escaping colors con l’etichetta lituana Strike Back Recording e siamo ora in fase conclusiva con il nostro nuovo EP per l’italianissima White Forest Records.

M: In questo scenario così multiforme e colorato in cui è immersa l’elettronica negli ultimi anni, chi ha attirato di più la vostra attenzione? ci sono degli artisti, sia internazionali ma magari anche nostrani, che vi hanno particolarmente ispirato? e pensando ‘a casa nostra’ c’è qualche nome con cui vi piacerebbe fare una collaborazione (e in caso perchè)?

L : Preferirei fare un elenco senza dare spiegazioni del perché e del come, anche perché non ne sarei capace. L’attenzione va dove ti porta la rete di solito, ma spesso e per fortuna è guidata dal caso.

Synkro, Floating Points, Dj Shadow, Jacques Green, Sampha, Badbadnotgood, Godugong, Populous, Godblesscomputers, M+A, Capibara, Sonambient, Machweo, Furtherset le produzioni di Soulection (più o meno tutta), 123mrk.

M: E invece come scegliete i vostri remixer?

L: I tre scelti per lo scorso ep sono artisti che stimiamo, che ascoltiamo e sopratutto a cui piace quello che facciamo. HellomynameisRa é tutt’ora tra i nostri producer italiani preferiti. Oli Slack lo avevamo ascoltato con “Maple High“ e “Wonderland“ e sentivamo di doverlo contattare istantaneamente. Paolo “SpinOff“ è un grande amico ed un producer di qualità estrema.

M: Senza pensarci troppo consigliatemi/consigliateci un album a testa del 2014 che avete amato particolarmente  

L: Flying Lotus – You’re Dead

Andy Sott – Faith In Streangers

M: Il 12 gennaio scorso avete regalato la nuova traccia Dry Groove al sito Ptwschool, con la bella opportunità di poter scaricare il pezzo gratuitamente: raccontateci come è nata questa traccia

L: Quattro mani che lavorano su una traccia di solito comportano stravolgimenti a ripetizione, soprattutto quando si produce a distanza, come capita spesso a noi due. La traccia nasce da un sample vocale dal sapore house ma con l’idea di inserire una drumline che non fosse scontata. Il resto viene influenzato dal tuo umore giornaliero. Credo che in quei giorni fossimo in un buon momento personale, con la voglia di creare qualcosa che fosse adatto al sound daclub. Il prodotto finale ha un sound molto fresco come la rubrica che ci ospitava in quel caso (Freschezze.)

Con PTWSCHOOL abbiamo un rapporto che va avanti dai tempi di BestofWhat?, sono stati loro a curare le nostre prime grafiche (grazie Luca) e spingerci quando ancora nessuno sapeva chi fossimo.
Ci sembrava giusto lavorare con loro per un contenuto esclusivo.

M: Futuri progetti?

Oltre al trovare lavoro dici? Scherzi a parte, il futuro come Lies spero porti una consolidamento della nostra idea di live. Stiamo creando due set molto diversi tra loro e suonati anche in maniera differente. Una formazione a due con solo machine per mantenere la nostra tendenza a volte piu` clubbing, e una con la band al completo (Max alla batteria e Claudio alla chitarra/basso) con un approccio diverso e adatto alle performance live nei festival.

ITERVIEW BY MARGHERITA CAPRILLI

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