Due giorni in Sicilia per sopravvivere all’inverno, alla ricerca dei suoni del catanese, con una speciale local guide.
Il nostro cicerone si chiama Ivano, insieme a Salvo e Andrea anima K. V. A. – Keep Vinyl Alive, collettivo devoto alla salvaguardia del vinile e alla selezione musicale in tanti locali e festival in giro per tutta l’isola. Lo siamo venuti a trovare perché ci ha promesso un’esperienza indimenticabile, chiamata The Kitchen per poi scoprire che aveva in serbo tante altre sorprese.
In appena due giorni abbiamo assaporato Catania e i suoi dintorni, dribblando le processioni dedicate a Sant’Agata, che bloccano letteralmente la città, in continui sorprendenti incontri legati da un filo conduttore: la musica naturalmente.
Se state programmando un giro sul litorale etneo, prendete nota!
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Partiamo da un luogo della tradizione: il Rock86, uno dei negozi di dischi più longevi della città, in Via San Giuliano. Come nella migliore delle discoteche, il proprietario si nasconde dietro pile di vinili, disposto a mostrarsi solo perché siamo in presenza di Ivano che, oltre a essere un ottimo acquirente, è probabilmente l’unica persona capace di convincerlo a posare per una foto ricordo, con la delegazione di Polpetta Mag. La sosta è molto breve, giusto il tempo di adocchiare un disco che ci mancava.
Perchè poi dobbiamo correre in Piazza Carlo Alberto, dove ritroviamo anche il resto di K. V. A., pronti ad alternarsi alla console di Easy, un bistrot che ogni sabato pomeriggio cura la selezione musicale che si diffonde sull’enorme piazza. Qui si ammassano banchi di ogni tipo, pesce, verdure, abiti vintage, di uno dei mercati più grandi e caotici della città. La distesa del locale è un teatro a cielo aperto da cui, degustando un arancino, puoi goderti la vista degli ambulanti che sgombrano il banco del pesce muovendosi al ritmo di un brano degli Yin Yin. Oppure puoi incontrare My Friend Dario, che arriva con una copia del suo nuovo disco uscito per Hell Yeah Records e che porteremo a casa, si chiama Senza Estate e sta girando sul piatto in heavy rotation.
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La sensazione è che in questo 25 gennaio tutto sia possibile, sotto il cielo privo di nuvole con l’Etna innevato sullo sfondo e il termometro che segna 20 gradi.
Prima che il sole tramonti ci spostiamo in auto verso nord, lungo la costa, per l’ultima tappa della giornata: Aci Trezza, famosa perché Verga ci ha ambientato i Malavoglia, compresa nella “Riviera dei Ciclopi” con i suoi faraglioni di roccia vulcanica che si stagliano dalle acque scure verso il cielo.
Un po’ nascosto tra le case che si affacciano sul lungomare raggiungiamo lo spazio culturale gestito da Salvo e Mirea: di giorno studio di architettura sala prove e ascolto. Di notte, poche volte all’anno, si trasforma in un piccolo club, per ospitare The Kitchen, un party elettronico per meno di cento persone con una selezione di dj resident e ospiti sempre nuovi.
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Non per caso, ma grazie all’invito di Ivano, siamo capitati sull’isola proprio per una di quelle notti in cui il basement si trasforma in cucina e ai piatti si alternano i dj. Il menù di sabato 25 gennaio prevedeva questa line up: K.V.A., Paura Lausini, Fabio Scap, Crisco, Claudio Grasso.
Non potevamo essere più soddisfatti della proposta: un crescendo costante di BPM, fino a rendere la stanza bollente, quando è arrivato il turno del main guest: Crisco. Cristiano è un dj e producer basato a Copenaghen di origini catanesi, curatore della serata Prog Realm nei club e una residenza al Jolene Bar sempre a Copenaghen, abbinata a una residenza radiofonica a Radio Panini e a una residenza in avvio al Gehør di Oslo. Ci ha portati con maestria nella profondità della trance, minimal, techno, nu-breaks e progressive. Alla fine anche i muri erano sudati, se non è questo sinonimo di qualità…
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E, dopo questa notte ad Aci Trezza, possiamo dire di aver compreso fino in fondo il significato del nome The Kitchen: in modo piuttosto evidente console e dancefloor sono raccolti nel piccolo spazio di quella che originariamente era una cucina ma è l’atmosfera della festa che richiama l’intimità e l’ospitalità di una casa, dove ogni persona è benvenuta, accolta e accogliente.
In un tempo storico in cui il mondo del clubbing si interroga su come limitare le dinamiche di abusi e discriminazioni che rendono gli spazi poco inclusivi o perfino dannosi, definendo il concetto e le regole del safe space, mentre le derive dei governi tendono a controllare, sanzionare e vietare ogni possibilità alla cultura underground e ricreativa, The Kitchen sembra aver trovato la ricetta. Un architetto avrebbe detto Less is more.
Ma come funziona la programmazione di The Kitchen e come si partecipa? Sia perchè si tratta di un party DIY e, proprio per mantenere integra l’anima del party, la dimensione intima e accogliente, ci spiega Mirea, le puntate di The Kitchen vengono organizzate a bassa frequenza, circa ogni due mesi, nel periodo che va dall’autunno alla primavera, prima che Aci Trezza torni a essere la meta presa d’assalto dal turismo estivo. Restare informati su date e biglietti è facile, basta seguire il profilo Instagram.
Dalla Sicilia e dall’ennesima lezione di ospitalità appresa, per il momento è tutto. Un enorme grazie a chi ci ha accolti e a prestissimo (scorri fino in fondo per vedere la gallery completa).
Bonus track – Consigli per gli ascolti e per gli acquisti:
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