10 ore di musica non stop. Eleva #6, Day 2

gloria-soverini
Tempo di lettura: 2' min
14 September 2018
Festival
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Dio ha fatto la domenica per il riposo e i concerti. E le birre ai concerti della domenica, poco ma sicuro

I market nei piazzali delle zone fiera delle città, tra abiti vintage, accessori hanmade e nachos.

Dopo un’entusiasmante prima giornata, l’accoglienza della seconda giornata di Eleva sa ancora d’estate e di tempo per godersela. Quasi quasi ci credo davvero, ma solo per oggi.

Sarà per questo che la line-up vede in prima linea Bruno Belissimo, che anche se suona nella fascia oraria dell’aperitivo somiglia più alla tarda serata di qualcuno che ha ancora voglia di divertirsi senza preoccuparsi di doversi svegliare.
Il basso che incalza richiama i primi ad arrivare, che subito si accalcano nel sottopalco ad osannare la musica di questo artista che si muove fra i suoni più tipici degli anni 80 e l’elettronica contemporanea.

Dopo di lui un cambio molto forte con Cimini, cantautore indi che fa il suo ingresso nella scena musicale nel 2013, subito accolto dalla critica. Sarà per l’ironia (magari il sarcasmo), sarà che potrebbe essere un moderno Peter Pan (ma triste), sarà che la sua set-list è così composta:

* Possibilità
* Sabato sera
* Suicidio
* Senza filtri
* Giannanna
* Ansia

Sarà per queste cose che l’atmosfera cambia e cambia anche il pubblico, che intanto si è fatto più numeroso, pronto ad accogliere M¥SS KETA con questo strano gancio di Cimini.

(continua sotto)

Eleva 6

Altro scenario, di nuovo si torna con i piedi per terra e The André, che La Repubblica ha definito “quella ‘sagoma’ che canta la trap con la voce di Faber”. Ed è proprio così che quest’ombra che suona e canta con il cappuccio alzato e gli occhiali da sole ci intrattiene con la sua voce e un savoir faire incredibile che sa di tempi passati. Anche se cita un “giovane signorino” (sempre per restare all’interno di un linguaggio meno nostro).

C’è poesia e un misto di disagio divertito adesso, sia sul palco che fra le teste di chi si pigia aspettando Dolcenera, ospite annunciata a rafforzare questo strano connubio di musica italiana d’autore e giovani trapper.

Si torna al 2018 prima con i Capofortuna, che si allacciano sì al cantautorato italiano con questo nome che è una canzone di Rino Gaetano ma che, in realtà, propongono un “funk interstellare senza tempo, senza gravità, senza compromessi”; un duo che è spinto da convinzioni che vanno al di là del puro piacere per il genere musicale, riflessioni che si intersecano alla house che diventa disco che diventa…

Poi, a chiudere, i Nu Guinea. I loro ritmi sono caldi e sostenuti, sanno d’Africa e di Brasile ma soprattutto di Napoli, di camicie hawaiane che non si sa mai se siano sempre fuori moda o sempre sulla cresta dell’onda, ma nel dubbio mettiamocele e balliamo.

Di nuovo, la tradizione si fonde con la ricerca, e allora è qui in chiusura che trovi la chiave di volta di questa edizione di Eleva, un continuo andare e tornare dalle radici della musica italiana a quello che stiamo diventando.
La domanda è: cosa?

 

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