2025 FUTURE ENVIRONMENT HUMAN #12 – 15 Febbraio 2015#

polpetta
Tempo di lettura: 2' min
20 February 2015
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Come sarà il mondo nel 2025?

Ce lo hanno mostrato i 20 artisti nazionali e internazionali che hanno partecipato alla rassegna di arti visive e live performance tenuta a Roma lo scorso weekend, dal 12 al 15 febbraio 2015 presso gli spazzi dell’Ex-Carteria Latina di Roma.
Estetica ed ecologia, natura ed arte, suono e video erano l’insieme in cui lo spattatore veniva avvolto entrando nella sala espositiva: pilastri altissimi di cemento agghindati con alberi di frutta, tronchi su cavalletti per strumenti musicali, luci che illuminavano alberi sonori, liquidi industriali che coloravano piante di fluorescenti, video interattivi e oggetti di recupero. Lo spettatore era totalmente aperto a una esperienza sensoriale a 360°.
Oltre che nelle 12 opere, il tema dell’innovazione tecnologica applicata all’ambiente e alla sostenibilità viene affrontata nei giorni del festival anche attraverso una performance teatrale, uno spettacolo di danza interattiva, live audiovisivi, workshop, talks su architettura e paesaggio, opere video.
“The Method”, performance di danza interattiva dell’artista Martìn Romeo, ha lasciato tutti a bocca aperta, completa unicità tra video, musica e danzatrice; tra natura, animali e uomo.
La corporeità del danzatore era completamente travolta dalla luce delle proiezioni e sembrava come una continua lotta tra corpo e immagine, tra dominatore e dominati, tra luce e oscurità, riducendo il tutto a una bidimensionalità.
Nei giorni del festival si sono susseguite performance live sia di sound che di visual art, dove attraverso la musica elettronica sperimentale e la tecnica mapping che copriva interamente gli spazi espositivi lo spettatore era interamente immerso in una esperienza totale dove la luce riscriveva le superfici della cartieria e il suono ne riempiva gli spazi: Fields of Immanence di Franz Rosati; Giuseppe “Mutech” Guarinello con Ind: Field Test4 – Conjunction; per la prima volta la live performance deli 3 artisti C+K+B Calembour, K-sine, Breaking wood.

Quadrature: è stato un coinvolgente ed emozionante spettacolo teatrale interattivo tenuto dalla Compagnia Tetraedro per la regia di Francesco Cerra.
Degli attori completamente pitturati di bianco, rimandando così al concetto di mimo/statua, si aggiravano nelle sale espositive, tra i visitatori, in un gioco di gesti casuali e movimenti involontari per ricreare opere d’arte famose, che tramite un narratore venivano spiegate ed esaminate. La performance era accompagniata da un fisarmonicista. La sensazione che trasmetteva tutto ciò era molto vicina all’assistere ad un requiem delle opere d’arte dove i più grandi artisti e le loro più importanti sculture, dipinti ( La Primavera di Botticelli, Narciso, Lucio Fontana, Il Ratto delle sabine, Perseo contro Fineo … ) venivano messe in mostra da corpi vivi ed in movimento. Come se le statue e i dipinti prendessero vita e si trasformassero in realtà.
I giorni del festival si sono conclusi con Dj set di vari artisti molto affermati nel campo dell’elettronica sperimentale e maestri delle sonorità border-crossing.

Cosa dire.. Bravi Seven O’Clock che ci avete permesso di vivere questo piccolo viaggio nel Futuro.

WORDS & PICS BY GIULIA SIGNOROTTO

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