Wall OFF The WALL // House of Vans // Berlin

polpetta
Tempo di lettura: 3' min
26 January 2015
In primo piano, Review 4 U

I giorni che partono da metà Gennaio sono sempre i giorni “morti”. Le ferie sono finite, la vostra esplosiva e indimenticabile notte di capodanno ormai comincia a sbiadirsi e a perdere colore, state entrando nel periodo più freddo e spento dell’anno e a ricordavelo come una sveglia ci sarà il famigerato Blue Monday.

A meno che… non siate a Berlino, svegli da 2 giorni con le ossa congelate e l’euforia di un bambino che ha appena fatto una foto con Topolino a Disneyland, in questo caso House of Vans potrebbe fare al caso vostro. Berlin Fashion Week l’ha preannunciata da settimane, le locandine tappezzano le strade e il ricordo della Boiler Room fatta nel 2013 ormai è mutato in leggenda.

Ma cos’è House of Vans ? è un progetto nato qualche anno fa a Londra, che consiste nel trasformare una zona indoor della città in un bowl dove poter però dare anche party e mostre d’arte; con questa idea Vans ristruttura una stazione della metropolitana dismessa e la trasforma in un locale di culto.
Il progetto prende forma e si espande nella capitale tedesca, dove si tengono ogni anno i Bright European Skateboard Awards. Polpetta c’era e armati di macchina fotografica ci siamo diretti verso il Neue Heimat.

Scendendo dalla metro e salendo le scale della stazione di Warschauer st. si comincia a respirare la vera Berlino, gli accordi di una chitarra elettrica inondano la via e i turisti urlano euforici noncuranti del freddo e della neve che li colpisce.
Entriamo nella zona industriale dismessa dove ora vecchie fabbriche, container e magazzini sono la nuova dimora di club e centri sociali, arrivati all’entrata mostriamo il nostro invito e siam subito dentro.

Il mood è più o meno lo stesso dei Grammy Awards solo più in piccolo, con molti più hipster e birra gratis. Dopo aver fatto quattro chiacchere con i nostri amici della Knodel Bowl di Brescia, avergli fatto i complimenti per la loro nomination a miglior magazine dell’anno con il loro “A Brief Glance” e aver dato uno sguardo al “wall” con esposti i cimeli che hanno fatto la storia dello skateboard cominciano subito le premiazioni. Un conduttore e una presentatrice americani entrano sul palco e cominciano a scaldare il pubblico per le premiazioni, le nomination sono per : videographer, photographer , shop, magazine, rookie , brand, kingpin skateboarder e skate-aid charity, tutto of the year.
Uno ad uno i vincitori chiamati sul palco dai due presentatori vengono acclamati dal pubblico nelle maniere più disparate, Daan Van Der Linden, 18 anni appena compiuti, viene addirittura portato in braccio sul palco dagli amici e colleghi. Finita la cerimonia ci dirigiamo verso l’uscita, e varcata la soglia del padiglione ci ritroviamo in una ex fabbrica allestita ad hoc per un vero e proprio party in pieno stile berlinese.
Il soundsystem trabocca da ogni angolo dello stabile, diviso in due stage, uno trap – hip hop dove suoneranno Beathoavenz e DJ Craft (K.I.Z.), l’altro andrà a toccare nel corso della serata varie sfumature di musica elettronica, vedrà salire in consolle artisti della scena Berlinese e Londinese tra cui : My Panda Shall Fly, Mount Kimbie e il gruppo Trough My Speakers.

Le porte del party si aprono al pubblico e i big dello skateboarding si mischiano alla folla che piano piano riempie gli stage e trasforma la vecchia fabbrica in un Club “off the wall” a tutti gli effetti.

Il mood è cambiato e la gente intorno a noi, alimentata dall’alcool e dall’euforia, lascia andare la pesantezza e lo stress della giornata nel migliore dei modi… ballando.
Il warm up tocca al duo londinese Mount Kimbie che si dimostrano padroni dell’orario più difficile da gestire con un dj set lento ma energico.
My Panda Shell Fly infuoca la pista miscelando dischi con l’ecletticità e l’aspetto di uno sciamano nel mezzo di un canto rituale. Chiude il suo set con “Opening Brace” e lascia la consolle ai ragazzi dello staff berlinese del Trough My Speakers, che governeranno il dancefloor passando da electro a pura house music, fino alla chiusura.

Sono le 3, ormai la situazione vivibile e arieggiata della serata è solo un ricordo, si fa fatica a passare da uno stage all’altro e prendere da bere sembra quasi un’impresa dalla quale solo Indiana Jones potrebbe tornare vincitore, così decidiamo che per noi è il momento di uscire e tornare verso casa, d’altronde è solo mercoledì la settimana è ancora lunga.

words&pics by FranKie SaKho.

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