L’ultima volta che li abbiamo visti eravamo alla chiusura del Moxa.
Quella notte Karm e Matteo furono accolti come stars e il loro set fu all’altezza dell’ultima notte di uno dei club più rinomati del nord Italia.
Da quell’evento sono passati poco meno di due anni e l’affermata coppia di djs ha continuato la sua inarrestabile evoluzione.
Produzioni da capogiro, set in ogni parte del mondo : Burning Man Festival, Ade, Dekmantel, Awakenings, Crimfields, The BPM, Enter, Amore, Grand Palais de Paris, un’intera stagione sulle spiagge di Ibiza, insomma OVUNQUE!
L’altra notte li abbiamo trovati in una location sicuramente più minimal di quelle sopracitate, ma sono comunque riusciti a regalare un grande spettacolo.
Il club era il BARN, uno spazio interamente ristrutturato, su due piani, che nasce sulle fondamenta di un vecchio fienile dei primi del ‘900.
L’impianto audio (Funktion One) è il fiore all’occhiello del locale che per il resto rimane piuttosto austero a livello di interior design e un po’ demodè per quel che riguarda l’impianto luci.
Ma torniamo alla musica.
Ad aprire le danze sono i due padroni di casa, Igna e Ricky Gaddi.
Noi arriviamo presto ma il locale, non grandissimo, si riempie in un batter d’occhio. Un’oretta tra sigarette, vodka lemon e arriva il momento dei Tale of Us.
Si mettono ai dischi con eleganza, senza grandi e maniacali entrate di scena ed inizia il loro set.
La loro musica cupa, scura ma caratterizzata da sonorità nuove e leggere ci fa dondolare sin dal primo disco.
Sono eleganti, mai esagerati e le ore passano veloci tra dischi conosciuti ai più e altri conosciuti solo a pochissimi ma in ogni caso stare fermi è impossibile.
L’ultimo disco ha inondato il Barn di romanticismo: “I can’t do without you”* è il pezzo che ci ha accompagnato alla fine di questa nostra prima nottata al Barn.

*l’originale di Caribou ma questa è la versione remixata dai Tale of Us e Mano Le Tough