Son Lux @ Eremo Club – 16.07.18

theverol
Tempo di lettura: 2' min
21 July 2018
Review 4 U
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I SON LUX A DUE PASSI DA CASA MIA? MA VERAMENTE?

“Eppur si muove!”

Avete presente quando si stenta a credere che una delle tue band preferite, che ritieni “fighissima”, e che in determinati periodi della tua vita ascolti in modalità loop, suonerà a pochi passi da casa tua e quindi leggi e rileggi più e più volte quell’annuncio? Ecco, è esattamente ciò che mi è capitato quando, qualche mese fa, è stata annunciata la data degli statunitensi Son Lux all’Eremo Club di Molfetta (in privincia di Bari – ndr), una location stupenda, con affaccio sul mare ed un ampio giardino, che regala sempre grandi emozioni a chi non sa vivere senza musica.

son lux

In collaborazione con lo Sparks Festival, il club ha ospitato il trio newyorkese, composto dal leader Ryan Lott, voce e tastiere, Rafiq Bhatia alla chitarra (spesso utilizzata, grazie ad un octaver, come se fosse un basso) e il batterista quasi non umano Ian Chang.

I Son Lux si sono esibiti lunedì 16 luglio innanzi ad un pubblico attentissimo e molto silenzioso, che ha saputo “sintetizzare” la musica in emozioni e sensazioni, e ha saputo gustare ogni momento di un live spettacolare. Uno dei più interessanti a cui ho assistito finora in questo 2018, e che affiancherei, per bellezza e trasporto (benché si tratti di generi fra loro completamente distanti), a quello degli americani Algiers del 13 febbraio scorso al MAT Laboratorio Urbano di Terlizzi.

 

La voce di Lott, che a tratti mi ha ricordato un altro artista incredibile, ovvero James Blake, ha catalizzato l’attenzione di tutti i presenti.

 

Un concerto che avrebbe meritato una presenza di pubblico più massiccia, e per quanto i 34° da un lato facessero pensare “meglio così, siamo meno stretti e respiriamo meglio”, dall’altro fa riflettere su quanto alle volte non si sappiano apprezzare certe chicche che difficilmente ricapiteranno in provincia. Per pigrizia? Svogliatezza? Non conoscenza? Non lo so, ma non ci si può lasciare sfuggire un live come questo. Però almeno mi consolo con la qualità, davvero molto alta, del pubblico presente approdato all’Eremo Club anche da zone distanti della Puglia. Chapeau!

Un concerto durato, credo, poco più o poco meno di un’ora e mezza. E sottolineo il verbo “credo”, perché è significativo di quanto trasporto ci sia stato, di quanto mi abbia fatto dimenticare il trascorrere del tempo e mi abbia rapito totalmente.

Un evento a cui sarebbe stato impossibile mancare, perché tre Musicisti così (la “M” è volutamente maiuscola) non possono non essere ascoltati, visti, gustati.

Un live interattivo, in cui gli artisti dialogavano con noi ascoltatori, coinvolgendoci anche nell’esecuzione di alcuni pezzi, ovvero facendoci fare da “accompagnamento” canoro.

Un concerto che mi ha fatto emozionare come un bambino e che mi ha regalato solo e soltanto bellissime vibes, quelle di cui mai ci si stanca per natura umana. E quando la musica riesce a fare ciò, ha vinto lei, hai vinto tu.

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