
Tracklist
01 – Eating Hooks
02 – Running
03 – Finder
04 – Ghostmother
05 – Reminder
06 – The Fool
07 – Intruder
08 – Animal Trails
09 – Ethereal
10 – Moderat Reminder
11 – Fondle
12 – Reminder (Special Request Remix)
13 – Reminder (Answer Code Request Remix)
Label: Monkeytown Records
Release date: aprile 16
Format: CD, Album, Digital

Dopo l’ultima review mi sono fermato un attimo a causa dei vari progetti che sto sviluppando, ma quando mi hanno comunicato dell’album sul quale avrei dovuto scrivere mi sono ritagliato un po’ di tempo. Per Moderat è il minimo.
E’il minimo che posso fare per l’album che è uscito a metà del mese di aprile sulla più che ormai consolidata berlinese Monkeytown Records (guidata dai Modeselektor) l’ultimo album “III” di Moderat.
Che cosa è la musica pop? Quanto è rischioso fonderla con inflenze underground? Quando è accettabile per farlo? Queste sono tutte domande che Moderat ha posto nel nuovo album. Il progetto Moderat, nato dalla collaborazione tra Sascha Ring (Apparat), e Gernot Bronsert e Sebastian Szary (Modeselektor), hanno posto domande simili nei precedenti album, ma mai prima d’ora hanno risposto in maniera così convincente.
“II” del 2013 è stato un album che ha cementato Moderat come un progetto vincente capace di unire più stili in un veicolo che come benzina, usa il romanticismo.
Nonostante nel precedente album (II) si respira un leggero squilibrio tra la sensibilità pop e il suono della dance underground, in “III” viene perfezionato questo equilibrio.
Le tracce sono concise, ben confezionate e ben ordinate. A differenza del suo predecessore, non ci sono più maratone technoidi come “Milk” ma troviamo tracce di circa 5 minuti, come voler trasmettere un segno di concretezza. Hanno voluto sostanzialmente dimostrare la loro definitiva maturazione.
Agli occhi di qualcuno potrebbe sembrare come un segno di rallentamendo di Moderat oppure dell’utilizzo di uno stile più classico. No non vi preoccupate. L’indole caotica, che ne è il loro distintivo, sarà sempre presente. Penso abbiano ricevuto un laurea ad honoris causa in CAOS.
Nonostante l’amore per la rugosità dell’analogico, “III” mantiene una pulizia del suono, arrivata da un processo che ha preso tre album e un EP per riuscire a raffinare le capacità dei tre bellimbusti. “III” è un capolavoro conciso, è il culmine di un processo di lavoro che ha preso quasi dieci anni per essere perfezionato.
Su album precedenti è stato possibile individuare le impronte, seppur poco visibili, di Apparat e Modeselektor. Non è più questo il caso. Il trio sembra aver oltrepassato questo divario musicale in un nuovo paesaggio sonoro in cui ciascuno degli elementi di ogni canzone raggiunge un livello di emulsione unico, tale da immaginare che solo una persona abbia messo le mani in studio.
A parte i primissimi secondi di apertura, in “Eating Hooks“, l’album è privo di pezzi ambient estesi. Sono finiti i brani che suonano come “Milk“. Hanno capito che è possibile emozionare e, con “Animal Trails” e “Intruder“, lo hanno dimostrato.
In “III”, meno è meglio. Seppur al primo ascolto, l’album sembra un po’ troppo pulito, un po’ troppo sterilizzato la completezza generale e la sensazione di schiettezza, da una sensazione più arrotondata e completa. Insomma, questo succinctness non è male.
“III” prende la crudezza del suo predecessore e si basa su di essa. Gli effetti raggiunti sono nuove altezze emotive.
Con questa sua risolutezza l’album si insinua nella vostra vita giorno per giorno.
E ‘un album che cresce ogni volta che si ascolta ed è effettivamente visto come il momento di svolta per il gruppo che continua ad ampie falcate verso il definitivo successo.
Moderat – Running from Vintage Chique Vinyl Freak on Vimeo.
Alessandro Derek Laiso
#ENJOY
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