Ma alla fine si è scoperto chi è Liberato?

theverol
Tempo di lettura: 2' min
10 May 2018
Review 4 U
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NOVE MAGGIO.
NAPOLI.
LUNGOMARE.
TRAMONTO.
GRATIS.

Dopo l’uscita inaspettata dei due nuovi singoli a distanza di pochissime ore fra loro, il 3 maggio Liberato ha annunciato sui social la sua prossima, inaspettata apparizione, un concerto previsto proprio per il 9 Maggio, data simbolo e simbolica per l’artista.

Immediate le reazioni della rete: sarà vero? Sarà un evento fake? Ma sarà un concerto o un flashmob? E l’anonimato verrà finalmente svelato?

Non c’erano altre notizie. Nessuno spoiler. Zero.

A dieci minuti dalla notizia, due amici avevano già organizzato il pullman per Napoli. Partenza ore 14 da Bari, sold-out in pochissimo tempo.

Va bene ragazzi, andiamo a Napoli! D’altronde, al netto di quello che sarà l’evento, è sempre bello tornarci.

Pronti, partenza… via!

liberato napoli

Arriviamo a Napoli alle 18 e, chiaramente, “scennimmo a Mergellin’. Da lì ci avviamo verso i varchi d’ingresso situati sul Lungomare Caracciolo, per l’esattezza Rotonda Diaz.

C’era già il delirio. Una fila immensa, lenta, a causa dei controlli serrati prima di entrare nell’area delimitata del concerto. Con noi, in fila ragazzi e ragazze di tutta Italia e, chiaramente, tanti, tantissimi napoletani a cui ho provato ad estorcere qualche informazione sull’identità di Liberato, se fosse solo uno oppure se fosse un vero e proprio collettivo, ma nessuno ha voluto assecondare la mia curiosità.

Però tutti sicuri nel dire che a Napoli si sa chi è Liberato e non si può svelare il segreto, sennò il gioco viene meno.

Finalmente, dopo oltre un’ora di fila, riesco ad entrare nell’area concerto. Nel mentre i Nu Guinea stavano già riscaldando la folla: oltre sei mila persone all’interno, capienza massima dichiarata dall’organizzazione. Al di là delle transenne, invece, c’era quasi il doppio della gente che non era riuscita ad entrare! Incredibile!
All’improvviso un boato e la folla che inizia a dirigersi, quasi impazzita, verso il palco. Liberato era arrivato. Ed era arrivato davvero dal mare così come annunciato: a bordo di un gommone!
“Allora è tutto vero!” la folla galvanizzata dall’arrivo del rapper inizia a intonare la prima canzone che dà il via al concerto:

NOVE MAGGIO.

 

Con la mia birra, cerco, quasi invano, di avvicinarmi quanto più possibile al palco. La bevo in fretta, prima che le sgomitate dei miei vicini me la versassero definitivamente addosso e mi godo il concerto, provando a scansare la marea di smartphone pronti a riprendere o immortalare foto di ogni secondo di quest’evento quasi surreale.

Breve, conciso ma intenso! Quattro incappucciati sul palco, 40 minuti di live, nulla di più, ma eravamo tutti pronti a ciò. Sei pezzi, tutti cantati a squarciagola dai presenti, conditi con tanto orgoglio partenopeo e commozione, soprattutto nel momento in cui il rapper omaggia con Quanno Chiove il grande artista Pino Daniele

Quasi 300 km, neanche un’ora di live, una lunghissima fila per entrare nell’area, ma lo rifarei.

Scaletta:
Nove maggio
Gaiola portafortuna
Tu t’e scurdat’ ‘e me
Me staje appennenn’ amò
Intostreet
Je te voglio bene assaje

 

words by Dario Verolino / TheVerol
pics by: _luxmealux_ ; ch_furno 

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