Erlend Øye e Jay Daniel per la versione OPERA di Heartbreak! // 21 Febbraio 2014

cecilia
Tempo di lettura: 2' min
25 February 2014
Review 4 U

Arriviamo alla grande locomotiva alle 22 puntuali e di corsa, per il concerto di Erlend Øye. Prendiamo una birra da sorseggiare aspettando che inizi la serata, mentre Iommi ci intrattiene ai dischi con dell’hip hop giapponese (si confermo giapponese!), very cool. Stasera in questa versione Opera di Heartbreak si affronteranno sul palco del Locomotiv: Erlend Øye per l’appunto, storico cantante e musicista dei Kings of Convenience, e Jay Daniel, nuova leva della techno Detroit.

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Erlend è un tipico ragazzo del nord Europa, con pantaloni rosso fuoco e camicia di jeans dello stesso colore (??). Ha deciso di trasferirsi in Sicilia, dove vive da due anni, cosa abbastanza insolita in un periodo in cui è molto più frequente il contrario: spostarsi dal sud verso il nord Europa. Bè ma come biasimarlo la Sicilia è stupenda e pare che sia molto amato dai suoi concittadini. Sul palco accenna qualche timida parola in italiano e presenta i suoi accompagnatori Maurizio alla chitarra e Manola alle percussioni, siciliani anche loro; si rivelano due musicisti d’eccezione e alla fine di ogni pezzo tutti li applaudono calorosamente. Fanno musica dolce, ti senti cullato dalle loro note come se fossi su un’amaca a Copacabana bevendo latte di cocco. Parole sussurrate a ritmo di bossa nova. Quando parte con la sua “La Prima Estate” il pubblico comincia a cantare. Incontriamo Jay Daniel, un po’ preoccupato perché non trova l’anello di congiunzione tra la sua musica e quella di Erlend, ma lo tranquillizziamo, Bologna è una techno city!

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Una volta finito il concerto spetta ai Nas1 il difficile compito di dare inizio alle danze, ma se la cavano alla grande con una bella apertura, che ha messo a proprio agio Jay Daniel. Lui, tra l’altro, il pupillo di Kyle Hall. Scusa ma, Kyle Hall ha tipo 23 anni e ha un pupillo? Quindi Jay Daniel ne ha tipo 18 di anni. Capisci perché amo Detroit? Sfornano talenti uno dietro l’altro da generazioni e non ne sbagliano uno. Suona più house di Kyle Hall, ma sempre carico e senza una sbavatura, balla allo stesso modo e beve tantissima acqua. Balliamo fino alle tre senza sosta, poi i nostri corpi stanchi ci abbandonano e decidiamo di tornare.

In definitiva, cos’hanno in comune Øye e Jay Daniel? Niente, se non il pubblico di Bologna che è sempre caldo e accogliente, che si tratti di techno, indie o bossa nova.

A noi piace ballare.

Words by B

Pics by Oreste Ciotoli

 

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