Il rap è morto. Viva il rap. Ho avuto il timore di dover scrivere questo prima o poi. Ma dopo il live di Noyz Narcos allo Sherwood Festival ho la prova che il rap è più vivo che mai.
Dopo l’apertura dei ‘local’ Yang Attitude – sempre grande rispetto per la scelta di band locali ad aprire i live dello Sherwood Festival – già dai primi pezzi sul palco si intuisce il perché Noyz Narcos sia a tutti gli effetti una leggenda del rap italiano. Quella di Noyz è una responsabilità pesante. Tenere alta la bandiera dell’hardcore di questi tempi non è facile.
In quasi un’ora e mezza di live pesca un po’ da Monster, Guily e Verano Zombie (la title track dal vivo è sempre una discreta bombetta). Ma sono le tracce del suo ultimo album, Enemy, che ci aspettavamo di sentire dal vivo. Cupo e tetro come nel suo stile, le tracce di Enemy sono più che convincenti. Sentiamo così il singolo Sinno Me Moro diventato ormai un inno, il featuring con Achille Lauro R.I.P., e poi Mark Renton e la title track Enemy tra i brani dell’ultimo lavoro.
Insomma in tempi di trap, autotune e artisti che basano la propria fanbase su tatuaggi in faccia e instastorie, Noyz Narcos dimostra ancora una volta che per essere il capo bastano semplicemente la musica e le parole, e soprattutto avere ancora molto da dire.
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