La musica elettronica in lutto da oggi all’eternità.

Difficile trovare parole, saremo retorici ma cosa si può dire sulla scomparsa di una pietra miliare della musica elettronica? Definirlo pioniere, lui insieme ai suoi compagni, suona estremamente riduttivo: componente fondatore insieme a Ralf Hütter di quella rivoluzionaria band chiamata Kraftwerk, si è spento a 73 anni lasciando un vuoto incolmabile. La musica contemporanea (ed anche del futuro!) deve praticamente tutto a lui e alla sua band: visionari del suono, coi loro album hanno incuriosito chiunque, sin dai loro esordi e per diverse generazioni fino ai giorni nostri. Personalmente indimenticabile la loro performance a Ferrara Sotto Le Stelle nel 2005, immagino incredibile la loro ultima comparsa in Italia tre anni fa al Club To Club di Torino dove hanno riproposto il loro intero catalogo.

E ancora più recente, ovvero del 2018, è la performance di Stoccarda, quando la band si è collegata con la Stazione Spaziale Internazionale per eseguire Spacelab insieme all’astronauta Alexander Gerst. C’è davvero poco da aggiungere, e perdonerete il giro di parole e la disarmante retorica ma oggi, il futuro della musica ha perso uno dei pochi elementi che ha scritto la storia di un genere e segnato la storia di altri mille sottogeneri a venire. Ovvio, la fine arriva per tutti, non possiamo sottrarci, ma in un anno ed in un periodo come quello che stiamo affrontando, questa scomparsa ha un sapore ancora più amaro: Florian non è più tra noi, ma vivrà davvero per sempre con la sua musica nei nostri giradischi, nei nostri computer, nei nostri circuiti, nello spazio.