Chiunque osi dire che durante questa estate la riviera romagnola in quanto a divertimento non abbia avuto molto da offrire lo inviterei, per usare termini eleganti, a cospargersi immediatamente il capo di cenere e fare ammenda della cazzata appena detta. E’ doveroso ammetterlo, Rimini quest’anno è stata una fucina di eventi. Dopo la Fiera del Wellness, Disco Market, Vans Spring Classic, Molo Street Parade e il consueto carrozzone tamarro della notte rosa, Corona Sunset Festival è stata l’ennesima iniziativa promossa dal capoluogo riminese per favorire il turismo in riviera, e alla quale non abbiamo saputo resistere. Allestito nell’area di spiaggia libera antistante la ruota panoramica che domina il porto canale, il festival appariva come una sorta di piccola versione hippie di Ibiza; sabbia, capanne e altre strutture rigorosamente in legno e materiali di recupero, amache, chiringuitos sparsi in qua e in là, un palco per i live (Bob Moses, Pillow Talk, Tiger & Woods, Piano, Marton Mars), e un gigantesco palco a forma di fiore dal quale partivano fiammate stile concerto degli AC/DC per i dj set (Steve Angello, Robin Schultz, Claptone, Francesca Lombardo, Kim Ann Foxman). Insomma, ancora una volta Rimini è stata capace di stupire e dare esempio di come una località marittima sia in grado di sfruttare le proprie risorse in favore in di un turismo che ogni anno lamenta la carenza di importanti manifestazioni musicali sul nostro territorio, il più delle volte stroncate sul nascere da assurde trafile burocratiche. Ma fortunatamente non è questo il caso, parola di sindaco che abbiamo paparazzato tra un mojito e l’altro, prima che i fuochi d’artificio firmassero il finale di questo piccolo angolo ibizenco in Romagna.