Spesso quando iniziano le nuovi stagioni è tutto un po’ caotico e ripetitivo. Certo, vengono presentate le varie programmazioni pensate e sviluppate in mesi di lavoro, “sulla carta” tutti cercano di tirare l’acqua al proprio mulino, tutti parlano di novità o grandi cambiamenti, come se per forza si dovesse creare un distacco da ciò che è stato fino a quel momento, ma spesso, differenze reali e concrete, ce ne sono poche, e si finisce per ascoltare gli stessi artisti, negli stessi posti, con le stesse persone.
D’altronde nel 2016 è difficile inventare qualcosa nuovo, sopratutto in Italia, dove si rincorrono costantemente le innovazioni portate in realtà ben più affermate, le grandi città europee.
I ragazzi di OASI, hanno voluto marcare forte e chiaro il loro cambiamento, senza però perdere di vista i propri punti saldi.
Passione per la festa, rispetto per la musica e quel giorno, la domenica, che fa parte dei loro chiodi fissi, inamovibile.
Fino a qui nulla cambia.
La novità che per prima è saltata agli occhi è stato il nuovo stile grafico degli artwork, non più con elementi dark e minimal, ma immagini piene di colore, un po’ “fumettose” grazie alla collaborazione con l’artista siciliana Jimma G. che crea tutto hand-made!
Proprio uno di questi artwork ha svelato il cambio di club, sicuramente il cambiamento più importante. Un cambiamento che non è solo logistico, ma esprime la voglia di riscrivere le regole del gioco: portare avanti idee, il sogno di uno spazio in cui ognuno ci si possa sentire liberi di dare e ricevere emozioni, senza compromessi.
La nuova casa sarà l’A4, sempre a Vicenza. Ambiente scuro e minimale dotato di un potente soundsystem L-ACOUSTIC, pronto ad accogliere i migliori dj in circolazione, variando in tutte le declinazioni dall’house alla techno, con quel gusto per la ricerca e la sperimentazione tipico del gruppo Vicentino.
Ma passiamo alla musica!
Si parte il 25 settembre, il collettivo Veronese VENICEBERG e LUCA PADOVANI accompagneranno ALEXANDRA, capace di interpretare al meglio il suono deep che ha caratterizzato la cosiddetta scuola rumena, negli ultimi anni… so let’ dance, OASI is back!
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