Nella vita c’è sempre un ritorno. E poi la musica. Quella che non ritorna mai. Perché in fondo non è mai andata via.

domenico
Tempo di lettura: 1' min
18 September 2014
Trip Diary

Ritorno con la penna in mano.
Ritorno a raccontar di musica.
Di ritorno da quella città dove “el dia come la noche”, dove la pace dei sensi si perde nel rumore del mare, dove il frastuono della notte è il sapore della vita.
Ritorno da Barcellona e ritornerei volentieri a Minorca.
Ritorno sulla Rambla tra turisti e artisti, musicati, ladri e dentisti.
Ritorno a rivivere le emozioni del dancefloor. Ritorno ad ascoltare, osservare e lasciare la musica agire. Ritornano quelle vibrazioni, quelle uniche emozioni. Ritorni a sentirti parte di un tutto in quel “Apollo” che da teatro si è trasformato in un contenitore musicale di gente “addicted”, che pian piano va riempendosi e che ad un certo punto sembrerebbe voler decollare.
Luci che vanno, che vengono e che a volte ritornano. Ritorna il soffuso, la macchina del fumo, le mani verso il cielo, le urla, la cassa.
Ritorni sempre al bar, ritorni a sorseggiare, a bere a lasciarsi andare. E poi la musica. Quella che non ritorna mai. Perché in fondo non è mai andata via. Quella che sa di techno quando sale Matador. Quella che ti lega, accomuna chi sta la dentro. Quella che ti fa saltare. Ritorno a sentire un live, ritornano le macchine, la cassa che continua a salire. Avvolgente e conivolgente. Bello!
E si finisce di ritorno a casa veloci, molto veloci, di corsa con un tassista che forse aveva voglia anche lui di ritornare.
Nella vita c’è sempre un ritorno. Lo dice sempre mio padre.
E’ stato bello Barcellona.

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