Lunga vita al weekend dell’Arte bolognese! [update 1.0]

polpetta
Tempo di lettura: 3' min
29 January 2014
Art

Si è appena conclusa con un sorriso la grande fiera dell’arte di Bologna. Dopo la crisi degli ultimissimi anni, la 38ma edizione di Arte Fiera sbircia dalla serratura delle altre grandi realtà fieristiche italiane e internazionali e ne prende spunto, arricchendo la sua offerta culturale e donandole un’impronta curatoriale più marcata.

Sono ben 172 le gallerie presenti all’interno dei padiglioni 25 e 26 del quartiere fieristico e sono 33 gli stand dedicati a editori, periodici d’arte e affini (+ 27% rispetto al 2013). I dati positivi sono appena all’inizio.

Con lo scopo di rafforzare l’aspetto culturale della Fiera e per renderla più competitiva rispetto alle altre concorrenti italiane e internazionali, l’edizione del 2014 raddoppia i Direttori Artistici: il primo chiamato a curare l’ormai consueta esposizione d’arte contemporanea, e il secondo dedicato all’arte della seconda metà dell’800. I Macchiaioli, De Nittis, Boldini, Fattori, De Pisis (e chi più ne ha più ne metta), sono esposti accanto ai più grandi maestri del ‘900, per mostrare al pubblico di Arte Fiera la loro illuminata capacità di anticipare i tempi.

E le novità continuano. Da quest’anno Arte Fiera si arricchisce di altre new entries: la sezione fotografia con ben 20 gallerie selezionate da MIA Fair; i settori “Solo Show” dedicati alle monografie;  le “Nuove Proposte” riservate ai giovani under 35; e il Focus sull’emergente mercato artistico dell’est europeo.

Ma l’amore per l’oriente non termina qui; infatti dall’11 al 14 settembre di quest’anno, Bologna Fiera sposterà temporaneamente la sua sede a Shanghai. L’avamposto di Arte Fiera alla SH Contemporary, con lo scopo principale di coccolare i collezionisti asiatici, ha già prodotto una mini mostra dedicata all’inchiostro su carta, tipico dell’arte cinese.

Tornando all’offerta artistica di Arte Fiera, la si può riassumere a grandi linee, dividendola convenzionalmente nei due padiglioni principali. Il padiglione 26 ha proposto un’arte che, durante le fiere italiane, è da considerarsi quasi un must: hanno regnato indiscussi i blasonati De Chirico, Fontana, Capogrossi, Vedova, Boetti e Pomodoro (solo per citarne alcuni); le opere della seconda metà dell’800 poi, hanno reso ancora più lussuosamente pomposo questo settore. Anche la sezione MIA ha esposto alcuni dei nomi più celebri della fotografia italiana del ‘900 (Basilico, Jodice, Scianna, Ghirri…). Il padiglione 25 è apparso più frizzante, colorato e fresco; non a caso infatti conteneva al suo interno la sezione “Nuove Proposte”, oltre al Focus sull’arte dell’Europa orientale. Indubbiamente quest’ultimo è stato il padiglione preferito dai giovani, presenti in netta maggioranza rispetto agli altri anni.

Uscendo dal quartiere fieristico, si incontrano gli innumerevoli appuntamenti di Art City disseminati per il centro felsineo. Tra quelli che hanno riscosso maggior successo, sono da ricordare: la suggestiva installazione di Romeo Castellucci presso l’autorimessa Pincio (nonostante l’abbondante ora di fila); la coloratissima installazione interattiva “39000 Light Straws” alla Raccolta Lercaro; la mostra fotografica “I mondi industriali 014” del MAST; l’emozionante collettiva delle giovani artiste di Granata co/hab; i film dedicati alle arti visive e ai grandi artisti del ‘900, proiettati al Cinema Lumière, all’Odeon e al Rialto; e le molteplici installazioni pareidoliche presentate sabato 25 al Link, durante un Metrolink appositamente dedicato all’arte.

Una menzione d’onore va all’indipendente Setup Art Fair (non chiamatela fuori salone!). I freddi e squallidi muri dell’autostazione, prendono vita e si colorano di arte contemporanea. Un affollatissimo labirinto si districa tra le sale destinate a 29 gallerie, le quali propongono la créme prodotta dai loro artisti emergenti, con un occhio di riguardo agli under 35. Ma Setup non è solo fiera. Questo giovanissimo contenitore di cultura, contiene un fitto programma di talk, conferenze e chiacchiere; performance con protagonista il corpo umano; l’usuale laboratorio per trasformare i bambini in piccoli artisti; un ricreatorio dedicato a chi vuole giocare seriamente; e un contest di Instagram con premi “arty”.

Una Bologna travolta dall’arte, durante questo lungo weekend che ha registrato dati molto positivi e che ha visto una grandissima affluenza di persone, soprattutto giovani. Finalmente sembra che Bologna si stia lentamente risvegliando da quel cupo sonno in cui era caduta. Finalmente una manifestazione ricca di eventi di qualità, accessibile a (quasi) tutti. Finalmente l’arte si sta dolcemente insinuando anche all’interno di luoghi che, fino a pochissimo tempo fa, non si potevano nemmeno paragonare a dei musei. Finalmente l’arte sta per spuntare ovunque. Finalmente l’arte vuole conquistare di nuovo Bologna!

Cristina

Gallery Padiglione 25 by C.

Gallery Padiglione 26 by J.

 

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