Jamie xx – In Colour

polpetta
Tempo di lettura: 3' min
17 June 2015
In primo piano, Waxview

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Young Turks, 2015

Gli è costato più di 5 anni di duro lavoro, In Colour è il coronamento di un progetto partito nel 2009 con la sua band, i The xx che, volenti o nolenti, hanno contribuito fortemente a cambiare la percezione di musica indie-pop o, più in generale, del pop tutto.
Una carriera solista partita con il remix dell’ultimo album di Gil Scott-Heron (I’m new here) prima della dipartita di quest’ultimo avvenuta nel 2011, in cui Jamie Smith si permette di inserire frammenti di dischi che hanno contribuito alla sua cultura musicale; il suo primo 12” pubblicato, Far Nearer/Beat For è riuscito a piazzarsi alla 13ma posizione della classifica dei singoli inglese, un ottimo risultato considerato che è il primo inedito pubblicato da Jamie xx da solista.

Perché un coronamento di un progetto durato 6 anni? Perché fondamentalmente questo
è un album pop, al momento il disco dell’anno 2015, c’è tutto: il breakbeat inglese della fine del millennio, che a sua volta si rifa (ma non troppo) al 2step inglese così come al drum’n’bass, c’è anche il gospel che Jamie è riuscito a trasporre cronologicamente; è una struttura furba quella di questo album, parte con Gosh che oltre ad essere una traccia davvero con gli attributi, non è proprio delle più immediate, parte frammentata da un esercito di snares, dopodiché quando il loop di batterie viene spezzato dalle tastiere, il brano cambia volto, perdendo l’ostilità e accomodando l’ascoltatore per il viaggio che si appresta ad affrontare, Sleep Sound è il brano che segue, pubblicato come singolo nel 2014 insieme ad un’altra traccia dell’LP che troveremo più tardi, questo brano è costruito perfettamente, campiona le voci di un brano dei The Four Freshmen e di uno di Alicia Keys, il tutto, montato ad hoc, è scandito dalla sua batteria, strumento i cui suoni sono gli stessi per tutto l’album contribuendo alla fluidità e alla scorrevolezza di quest’ultimo. Seesaw, prodotta da Four Tet, vede la prima apparizione di una sua compagna di avventure giù nei The xx, Romy che con la sua voce delicata appare nelle fitte trame di questo brano. Stranger in a room arriva dopo Obvs, brano lento e sognante quasi tropicale, e Just Saying, interludio del disco. Stranger in a room è una ballata elettronica in cui Oliver Sim canta con la sua voce eterea ed è forse l’unico brano che avrebbe trovato spazio anche in un LP dei The xx. Hold tight è uno dei momenti “club” del disco, nonostante non si rovesci a cassa in 4 esce dalla forma canzone che aveva preso sino a questo momento.
Loud Places è il gospel del terzo millennio, un riadattamento e una reinterpretazione riuscitissimi grazie ad una Romy che diventa protagonista del brano dopo l’apparizione in Seesaw, e un sample da “Could Heaven Ever Be Like This” di Idris Muhammad che colora il tutto. I know there’s gonna be (Good times) è semplicemente il singolo dell’estate 2015, ci metti un campione dei The Persuasions, Young Thug a rappare e Popcaan al riddim, il disco è servito. The rest is noise è il penultimo capitolo del disco e  si basa sul climax che crea dalla prima nota suonata al pianoforte che introduce un breakbeat velocissimo, aggiungendo questo brano alla lista delle tracce ad uso “club”. Girl era l’altro singolo pubblicato nel 2014 insieme a Sleep Sound, un giro di basso ipnotico e lento è il tappeto su cui Jamie appoggia i suoi strumenti, campionati da The Whitest Boy Alive, Freeez, Studio e Brian Wilson.

Disco che rispetta il titolo che porta, i colori non mancano, le idee sono originali e rispettano i limiti delle fonti da cui attingono, senza abusarne evitando di renderlo un ascolto banale e scontato. Bellissimo.

Tracklist
1. Gosh
2. Sleep Sound
3. SeeSaw (featuring Romy)
4. Obvs
5. Just Saying
6. Stranger In A Room (featuring Oliver Sim)
7. Hold Tight
8. Loud Places (featuring Romy)
9. I Know There’s Gonna Be (Good Times) (featuring Young Thug & Popcaan)
10. The Rest Is Noise
11. Girl

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