MANDAR – MANDAR.

luca-vitale
Tempo di lettura: 2' min
29 September 2016
Il Giovedì di Vith, In primo piano

Ho sempre guardato con sospetto ai gruppi di artisti. O meglio, alla fondazione di collettivi artistici volti a creare musica. Pensiero opinabile, ma ho sempre creduto che la musica, intesa come strumento del cuore, sia una cosa particolarmente personale e che le sfumature che ne se ne ricavano difficilmente possono essere comprese e trasformate in note da terzi.

Esistono casi però dove “l’unione fa la forza” e nei quali si è creata una armonia tale per cui fondendo le proprie idee musicali, il risultato è dinamite.

I Mandar sono la prova. Uno dei collettivi più influenti del momento, al secolo Lazare Hoche, S.A.M. e Malin Genie. Artisti già di per sé forti presi come singoli, ma il trittico li ha fatti completamente esplodere.

Il loro live è uno dei più richiesti ultimamente e i feedbacks rasentano la perfezione. Concrete, Tresor, Rex Club, Robert Johnson, Art of Dark.. Queste sono solo alcune delle referenze che questi ragazzi terribili hanno acquisito dal 2014, anno di fondazione, e visti i risultati la loro ascesa alla vetta è appena iniziata.

Proprietari di Oscillat, label su cui stanno rilasciando bombe a orologeria costantemente, i Mandar sono tra i produttori di house attuale più amati, potente, incalzante, con casse talmente secche che risveglierebbero i defunti dalle bare. Suoni puliti, freschi e di classe, senza perdere di vista il far muovere il culo alla gente.

Gli occhi del mondo della musica elettronica underground sono fortemente puntati su questo trio che sta per rilasciare il primo loro album, suddiviso in 5 vinili: l’omonimo MANDAR.
L’album è stato registrato tra Parigi-Copenaghen ed Amsterdam (non a caso le tre provenienze degli artisti) e ha diverse escursioni ambient rispetto alle altre releases senza perdere di vista il loro trademark.
Fossi in voi mi prenderei una oretta per entrare in questo magnifico viaggio, attenzione, l’ascolto crea forte dipendenza.
Buon giovedi!

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