90’s BOILER ROOM.

luca-vitale
Tempo di lettura: 2' min
4 June 2015
Il Giovedì di Vith

[Avrei voluto scrivere qualche riga riguardo allo scempio accaduto durante il Monegros Italia ma ho deciso di non perdermi in moralismi inutili e ridondanti e che già tanti su varie pagine hanno manifestato, e ho quindi pensato di scrivere di un argomento divertente, che porti il valore della musica dove merita e non dare l’onore della cronaca a certi fatti inenarrabili. Utilizzo questo spazio per esprimere tutto il mio cordoglio alla famiglia di questo ragazzo ucciso. Ciao Antonio.]

IL GIOVEDì DI VITH

Prendete un dj, una telecamera puntata di fronte e centinaia di persone ammassate che si lanciano in danze selvagge e scene particolarmente improbabili mentre il dj si esibisce come se lo facesse in un qualsiasi club. Questa è la Boiler Room. Detesto questo concept superficiale e meramente pubblicitario nel quale il dj non può creare empatie con il pubblico e che permette l’accesso alla musica nobile a qualsiasi utente del web, eppure la mia attenzione è stata catturata da uno Youtuber tedesco che ha deciso di modificare i video delle Boiler Room sostituendo alle tracce originali dei veri e propri cavalli di battaglia provenienti dagli anni 90.

L’effetto è stravolgente: le hit ritmicamente allineate ai movimenti del dj e del pubblico presente è straordinariamente divertente ed efficace e conseguente scorpacciata di video per placare la propria ridarola è assicurata.

Il primo edit di Richie Hawtin alle prese con la mitica “Barbie Girl” dei miei idoli di infanzia Aqua riscuote un successo a dir poco planetario, per non parlare di Frank Wiedemann (Ame) che droppa l’arrogante “Ding Ding Song” e Loco Dice con i buffi Cartoon e la loro gustosissima “Witch Doctor”



La stessa Boiler Room, colpita e sconvolta dall’enorme mole di visualizzazioni alle parodie dei propri video impone (come spesso accade in questi casi) il proprio potere al piccolo Youtuber obbliagandolo alla rimozione di tutti i video caricati. La reazione del popolo del web è forte, addirittura aprendo petizioni per la riapertura del canale e commenti esilaranti sui video caricati dalla pagina Facebook Boiler Room Official.

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Stranamente, il colosso accoglie l’ondata di pressione per lo sblocco della pagina e i video tornano online dopo qualche giorno. Inutile dire che 90’s Boiler Room conseguentemente al beneplacito si sia letteralmente sbizzarrita, da Steve Bug a Henrik Schwarz, da Carl Cox a Jamie Jones, tutti caduti nella trappola delle care vecchie hit anni 90.

E finchè la musica vincerà sulle ipocrisie di chi cerca di fermarla in nome della propria opulenza, come direbbe Papi Sven Vath: “Backstreet s’back, allright!!!”

WORDS BY LUCA VITALE

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