Federico Marigonda [update 1.3]

polpetta
Tempo di lettura: 4' min
27 February 2014
Art

Polpetta Mag ha da pochissimo aperto la strada ad un nuovo filone all’interno della sezione Art, ovvero il mondo dei Tattoos. Abbiamo incontrato uno dei più promettenti tattoo artists italiani in terra spagnola, per mostrarvi come lavora, come sogna, come crea e come ama.
Signore e signori, ecco a voi Federico Marigonda!

unnamed

Ciao Federico! Comincio col chiederti com’è nata la tua passione per il disegno e per i tatuaggi.

Hola! Guarda, ho questa passione fin da piccolo, quella del disegno intendo, non del tatuaggio!! (ride) Quest’ultima è saltata fuori quando avevo 18 anni più o meno. Mi incuriosiva questo mondo dell’arte sulla pelle e soprattutto il fatto che si potesse realizzare il desiderio di qualcuno, di poter imprime sul suo corpo un ricordo o momento della propria vita, attraverso un disegno, una illustrazione, che sarebbe diventata poi un tatuaggio. E così mi sono avvicinato sempre di più, offrendo alla gente la mia rappresentazione personale di quello che volevano esprimere.
Devo dire la verità, molte volte rifletto nelle mie illustrazioni i miei di stati d’animo, le mie esperienze, i miei drammi, però è proprio lì che mi connetto con le persone, perché c’è sempre qualcuno che si identifica in quel esatto momento, in quell’instante, con ciò che ho rappresentato. Si crea una specie di chimica tra me e quella persona.
Ritornando al disegno, credo di essere nato con una matita in mano o qualcosa del genere, sul serio! Non ho ricordi di quando ho iniziato, credo che di averlo avuto di serie con me al momento della mia nascita!! (ride divertito) Però si, ho sempre avuto un punto di riferimento nel disegno:  mio fratello è un bravissimo artista, mi ricordo che da piccolo ammiravo i suoi disegni, erano sempre i migliori e ho cercato sempre di eguagliarlo, e credo che questa perseveranza con gli anni mi abbia portato dove sono.

La tua insomma è un’arte “di passione”! E come definiresti il tuo stile?

Uhh..che domanda difficile, non saprei dirti! Preferisco che siano gli altri a definire il mio stile, poi in caso penserò a correggere alcune cose (ride divertito)

Ti ispiri a qualcuno in particolare?

Ho avuto molte influenze nel mondo artistico, da Dalí a Schiele, da Turner a Lynd Ward; però quello che mi ispira più di qualsiasi cosa è la musica. Molte delle mie illustrazioni fanno riferimento a strofe di canzoni dei miei gruppi preferiti, come Joy Division, the Smiths, Ramones e the Stone Roses.

Lavori a Barcellona in uno studio di tatuaggi dal nome singolare: com’è nato “19:28 Tattoo Parlour”?

Il nome dello studio fa riferimento al verso 19:28 della bibbia che dice: “Non vi farete incisioni nella carne, né vi farete tatuaggi addosso, io sono il Signore.”
Fondamentalmente la mia intenzione è quella di provocare, ovviamente essendo uno studio di tatuaggi…

Beh direi che sei riuscito perfettamente nel tuo intento! Raccontaci com’è cominciata la tua avventura artistica e lavorativa a Barcellona

Tutto risale alla fine dell’anno 2007 quando decisi di trasferirmi qui, così, di punto in bianco. Come tutti il mio primo lavoro era quello di barista; di notte e nel tempo libero mi dedicavo a disegnare, fino a quando iniziai ad avere i primi contatti e i primi lavori come illustratore.
Qui la situazione era molto differente da quella italiana dell’epoca! Mi ricordo che una delle cose che più mi sorprese, era che qui potevo diventare qualcuno con le mie illustrazioni, guadagnarmi da vivere con la mia passione. Così iniziai a scavare il mio cammino pian piano, con le prime collaborazioni con riviste e dipingendo persiane e interni dei locali e dei bar della città, fino a oggi, momento in cui mi posso ritenere soddisfatto, ma non sazio!

In quanto artista italiano all’estero, cosa ne pensi della situazione artistica italiana? E quella spagnola?

Guarda ti dico la verità…non sono molto informato sulla scena artistica italiana e molto poco su quella spagnola. Diciamo che non sono uno di quei fanatici che sanno sempre l’ultima, sono abbastanza classico, vivo nel mio mondo e sono contento così.

Per quanto riguarda la situazione artistica italiana, ti posso assicurare che è meglio che tu non sappia nulla!
Cambiando discorso, da pochi giorni hai inaugurato una mostra d’arte e di tattoo intitolata “Levìtico”. Oltre ad artista, vesti anche i panni del curatore. Com’è nato questo progetto? com’è andata?

Sii!! è stato un grandissimo successo!! Abbiamo ricevuto circa 300 persone all’inaugurazione. Il progetto è nato da me, Wahid, il proprietario dello studio e Dani, il tatuatore che lavora con me…diciamo il team del 19:28.
L’idea è partita dal fatto che lo studio è nuovo in città, però sono anni che stiamo all’interno di questo mondo, quello dei tatuaggi e dell’ arte; l’idea era di far conoscere al pubblico che ci siamo anche noi ora, che abbiamo creato questo team e che è pronto ad entrare a giocare nel “campionato”.
Abbiamo riunito tutti gli amici, tra i quali vari tatuatori europei e artisti di fama mondiale, che non hanno esitato a collaborare apportando la propria opera d’arte.
Così siamo riusciti a organizzare qualcosa di veramente unico, con un elevato livello artistico e che darà da parlare per molto tempo in città.

Ho visto che hai partecipato come artista al “Sonart”, un evento collaterale durante il celeberrimo Sonar; com’è stata come esperienza?

Si, era una expo nella Galeria Maxó, è stato divertente e interessante. Sono sempre aperto ai differenti tipi di esposizioni e progetti, soprattutto a quelli come questo, dove posso ritornare a fare illustrazioni totalmente differenti dal mondo dei tatuaggi.

Hai esposto le tue opere altre volte?

Si, ho collaborato con varie riviste spagnole e in molte esposizioni collettive in gallerie e eventi della città…e chiaramente anche sulla pelle di tutte quelle persone che si sono affidate a me per imprimere un ricordo, un’esperienza, una sensazione, diciamo come una “Galleria umana itinerante”!

Un tatuaggio è per sempre…figuriamoci se si tratta di un’opera d’arte sulla pelle! Grazie Federico.

Grazie a voi!

unnamed (1)

Text by Cristina
Pics by Francesca Berni & Federico Marigonda

INFO
https://www.facebook.com/pages/Federico-Marigonda-Electric-Tattooing/173228202819577?fref=ts
Instagram @il_fedetattoo

 

Ehi, hai mai sentito parlare di Patreon?
Dal momento che sei qui, perché non contribuire?

Patreon è un sistema di micro-donanzioni ricorrenti con il quale supportare economicamente Polpetta e permetterci di continuare ad offrirti contenuti favolosi.

Diventare membro di Patreon è facilissimo!

Contribuisci ora

Partecipa alla conversazione!