Yann Tiersen – Focus On

md-romero
Tempo di lettura: 3' min
8 June 2017
News

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Yann Tiersenn, compositore di fama internazionale sarà uno degli ospiti dell’estate marchiata T R I P Festival che si terrà nel giardino della Triennale di Milano. L’evento di Yann è previsto per il 14 Luglio 2017.
Al link di seguito potrete trovare tutte le info per l’evento; nel frattempo noi ci siamo presi la briga di farvi un piccolo bugiardo su Yann Tiersen in modo da farvi arrivare preparati il 14 Luglio, buona lettura.

https://www.facebook.com/events/272372063224426/

Ricordato da molti come il compositore della colonna sonora de “il favoloso mondo di Amélie” e “Goodbye Lenin (rispettivamente diretti da Jean-Pierre Jeunet e Wolfgang Becker) il bretone Yann Tiersen ha una dote unica per la sperimentazione musicale. Prima di essere la mente generatrice di score di alcuni fra i migliori film che il cinema europeo ci abbia regalato Yann Tiersen è un compositore di musica sperimentale e minimalista non da poco.

Dopo aver studiato musica classica presso diverse accademie musicali francesi, Tiersen inizia l’attività di musicista a tempo pieno con diversi gruppi Rock. È nel 1995 che il mondo può apprezzare il suo genio musicale con La Valse des Monsters. La Valse des Monstres si divide in due parti. La prima è stata concepita come colonna sonora del midnight movie del 1932 Freaks, mentre la seconda, dalla traccia dodici alla 17, è studiata per dramma musicale del 1955 The Damask Drum dell’artista e attivista politico Yukio Mishima. Rue De Cascades, uscito un anno dopo, fonde uno stile classico con la sperimentazione pura del suono. Molte delle tracce sono costruite su diversi strumenti che vanno dai più classici come il clavicembalo o il mandolino ad altri meno convenzionali come il pianoforte giocattolo o la macchina da scrivere. Tutti i testi, salvo Naomi che ha al suo interno il poema Kaddish di Allen Ginsberg, sono scritti dallo stesso Tiersen, che si affida in più occasioni alla voce di Claire Pichet per la parte in vocal. Nonostante questi due primi album abbiano al loro interno prove inconfutabili del talento di Yann Tiersen, non sarà prima del 1998, con l’album La Phare, che il musicista bretone scalerà le vette del successo. In La Phare, infatti abbiamo la collaborazione con il compositore Dominique A. e il ritorno di Claire Pichet. Il successo dell’album è stato determinato senza dubbio dalla scelta di Tiersen di usare tre tracce dell’album, La Dispute, La Noyée e Sur Le Fil per la colonna sonora de Il favoloso mondo di Amélie del 2001. L’anno successivo Tiersen pubblica Tout Est Calme, un mini album in collaborazione, oltre a Claire Pichet anche di Olivier Mellano e The Married Monk creando poco meno di mezz’ora di ascolto suddiviso in dieci tracce di grande eleganza. Lo stesso anno esce Black Session, il primo album Live di Tiersen che nel 2001 firmerà la soprannominata Colonna sonora di Amélie, il cui successo varrà il disco di platino in Canada.

Lo stesso anno esce L’Absente, in cui alla nutrita schiera di collaboratori regolari si vanno ad aggiungere le Têtes Raides, gruppo Folk Rock francese, Lisa Germano e molti altri. L’album si concentra principalmente con la sperimentazione strumentale riproponendo in forma più elaborata il melànge tra strumenti tradizionali e oggetti d’uso comune usati come strumenti. Dopo C’était ici, monumentale e complesso lavoro a due dischi dove troviamo un omaggio a Serge Gainsbourg con la cover La Noyée presente sul film del 1970 Le Roman d’un voleur de chevaux interpretato da Yul Brenner e Eli Wallach, Tiersen firma la colonna sonora di Good Bye Lenin! dove possiamo sentire le profonde influenze dello score di Amélie. I lavori seguenti, tra cui la colllaborazione con Shannon Wright, Le Retrouvailles, Dust Lane e Skyline (questi due complementari in quanto la produzione di Dust Lane vide la luce per abbastanza pezzi per un secondo album) abbiamo l’ultimo lavoro in studio, Infinity. Infinity è un punto di svolta. Yann Tiersen inizia a sperimentare non solo con gli strumenti ma anche con le lingue, mescolando Islandese, inglese, faroese e bretone lasciandosi alle spalle le influenze della lingua francese. Infinity è un lavoro maturo e complesso, è un nuovo punto di inizio per un compositore che non ha mai smesso di crescere e formarsi, tentando strade nuove, differenti e impensate, uscendo dagli schemi per creare armonia piuttosto che caos, con delle soluzioni stilistiche che appassioneranno ascoltatori e musicisti in egual misura.

 

 

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