Una nuova realtà clubbing a Torino : Sheesma #first appointment#

polpetta
Tempo di lettura: 2' min
26 November 2015
Gallery, Review 4 U

2 Pic by Alessandro Santi

La maggior parte dei miei sabati sera torinesi li spendo stando in casa sul divano a guardare la tv.
Il motivo dietro a questa scelta così drastica è, ahimè, molto semplice: i posti dove solitamente esco a folleggiare in settimana subiscono una metamorfosi terribile: si riempiono di yuppies incravattati e liceali.
Il 21 novembre è un sabato un po’ diverso, infatti si presenta al pubblico Sheesma. Un nuovo progetto nato tra le vie della città, seguendo la passione per quell’elettronica che è uscita, ed esce, solo in vinile e che su Spotify probabilmente nemmeno esiste! Sabato allora faccio uno strappo, rinuncio al giallo di La 7 ed esco di casa. Esco per seguire lo Sheesma: la frattura, la separazione dalla movida mainstream che affligge i weekend torinesi. A piedi attraverso tutto il quartiere e mi dirigo verso il centro. La mia meta è lontana dai riflettori e dai rumori, ed è incastrata tra i palazzi e le panetterie del quartiere di Vanchiglia. Mentre cammino sono un po’ teso. Questa, infondo, è una prima. Gli attori sono tutti dei miei amici e l’idea di scrivere qualcosa su qualcuno che conosco mi mette un po’ a disagio. Grazie al mio corredo cromosomico le mie gambe camminano più velocemente delle mie paranoie ed arrivo a destinazione dopo pochi minuti.
Noto subito la massa di persone fuori dal locale. I torinesi non sono molto propensi ad accettare le novità, qualsiasi esse siano. Vedere tutta quella gente mi dà un primo e positivissimo feedback. Entro nel locale, il Final. Un piccolo pub che nasconde un grande basement. Scendo le scale che mi portano al dance-floor. Sono strette, ripide ed una volta raggiunto il piano la luce scarseggia. L’unica cosa che risalta è la grande scritta Gravity Records illuminata dagli strobo. Non è una semplice scritta, ma è anche grazie alla loro partnership se questa sera i piatti sono così caldi.
C’è tantissima gente e fa molto caldo. Come se non bastasse, a far aumentare ulteriormente la temperatura ci pensano i bpm. Ballo e sudo per un po’, poi mi avvicino alla consolle. Rimango subito colpito dalla mancanza di un laptop a dirigere le cose. Finalmente! Al suo posto, in un angolo, c’è un vecchio tv a tubo catodico. Rimango ipnotizzato a guardare i frame del Professore Matto di Eddy Murphy che passano velocissimi.
Poco dopo mi concedo la prima pausa della serata. Con calma, scivolo tra la folla sudata e finalmente riesco a ritrovare le scale. Prendo una boccata d’aria veloce e faccio due chiacchiere. Faccio un’ultimo giro al piano meno uno, ballo gli ultimi tre o quattro pezzi e poi decido di andare verso casa.
Il bilancio di questa prima edizione di Sheesma è assolutamente positivo. È stata una bella serata, in particolare grazie alla qualità della selezione musicale. Un mix super organico, che prende spunti dalle migliori influenze delle capitali europee ed oltreoceano.
Ora che ho speso tutte le parole su ciò che ho visto e provato non posso che brindare.
Prosit, 100 di questi Sheesma!

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