Una sera nel fantastico mondo dei Superorganism

Locomotiv Club, 14-11-2018

elena-bertelli
Tempo di lettura: 2' min
16 November 2018
Review 4 U
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Tamburelli, nastri colorati, mantelli paillettati, coreografie hippie e un paio di crocs ai piedi.

Sono gli accessori di una delle band più spassose e luminose in circolazione, che mercoledì sera ha regalato 45 minuti di canzoni squisitamente indie pop al pubblico del Locomotiv Club di Bologna. Polpetta Mag era sotto il palco, per raccontarvi il primo live italiano della carriera dei Superorganism.

Proviamo a rendere l’idea: è come se alcuni giovanissimi nerd in erasmus nella San Francisco del 1970 si fossero incontrati con la figlia giapponese di Beck e insieme avessero fondato una band che non produce solamente musica, ma coreografie, costumi, visual e tutto ciò che concorre a formare un’identità unica, sorprendente e indefinibile se non con il suo stesso nome: SUPERORGANISM.

Non è andata proprio così, ma nemmeno tanto diversamente: Orono Noguchi, Emily, Harry, Tucan, Robert Strange, Ruby, B e Soul, gli 8 componenti della band, si sono incontrati per caso – online, tra i protagonisti di video suggeriti da YouTube, cercando soluzioni a un videogame dentro a un forum… – e hanno iniziato a fare musica insieme, ma in luoghi diversi del mondo, alimentando il superorganismo con registrazioni realizzate mentre i diversi membri del gruppo si trovavano sparpagliati tra gli Stati Uniti, l’Australia e il Regno Unito. Così è andata per circa un anno, dall’uscita del primo singolo “Something for Your M.I.N.D.” nel 2017, fino al momento della svolta, segnata dall’inizio di una convivenza a New York per 7 dei componenti, con un ottavo satellite, Soul, residente e attivo a Sydney. È febbraio 2018 quando esce l’album che porta lo stesso nome della band che pochissimi mesi dopo avrebbe fatto capolino sulla line-up del Primavera Sound.

(continua sotto)

Superorganism Locomotiv club

Così, nel giro di appena un anno il miracolo si è compiuto, e, parafrasando il testo di “SPRORGNSM” – il primo brano eseguito sul palco del Locomotiv – i super giovani musicisti sono cresciuti e insieme sono diventati il superorganismo.

Pur non nascondendo una certa timidezza e nervosismo – che Orono ha sfogato contro i fotografi sotto palco impazziti davanti a soggetti tanto luminosi e strani – i Superorganism hanno suonato, cantato e ballato tutto d’un fiato il loro breve repertorio, trascinandoci nel loro Pepsi mood (cit.), in un immaginario fatto di joypad, gamberetti, aeroplani pixelati e allegra psichedelia. Giusto il tempo per meravigliarci e stordirci con gentilezza che il live era già finito, lasciandoci andare a dormire presto e di ottimo umore, canticchiando “Nobody cares”.

Siamo certi che sentiremo ancora parlare di Superorganism, chissà sotto quale nuova forma (mentre aspettate fatevi un giro sul loro sito e provate a uscirne se siete capaci). E speriamo di rivedere anche Pi Ja Ma, il duo italo francese che ha aperto il concerto, nemmeno un album all’attivo ma un EP da ascoltare e un’adorabile cover di Je t’aime… moi non plus.

Review: Elena Bertelli
Pics: Richard Giori

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