Roman Flugel – Monday Brain #23.ottobre.2015#

polpetta
Tempo di lettura: 2' min
18 September 2015
Review 4 U

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Nel 2015 a 45 anni non si è vecchi, specie se si dispone di un innato talento che ti permette di far ballare migliaia di persone, che hanno la metà dei tuoi anni, stando dietro ad una consolle.
Roman Flugel, tedesco di Darmstadt, nato il 5 maggio del 1970, in questo è un vero maestro.
Il suo amore per la musica inizia all’età di 6 anni, studiando pianoforte. Ben presto sostituisce gli 88 tasti con la batteria, con la quale suona in diversi gruppi. Ma il vero amore, si sa, è uno solo. Roman lo scopre nel 1987, quando il fratello gli regala un Lp dal titolo “House Trax Compilation”, grazie al quale scopre la prima techno e la prima acid house.
Nel 1995 esce il suo primo singolo, “Old Testament”, e da quel momento non si è più fermato.
Il successo a livello internazionale arriva poco dopo. Da allora la sua fama lo precede nei templi della musica elettronica mondiale. Panorama Bar, Fabric e Razzmatazz sono i nomi che saltano subito all’occhio, ma la lista, fidatevi, è veramente infinita! Come se non bastasse, la sua discografia è un passaporto di tutto rispetto. Più di 30 singoli di successo e cinque corposissimi album nei quali è bellissimo, e facilissimo, perdersi.
I suoi ultimi album sono usciti nel 2011 e nel 2014. Il primo si chiama “Fatty Folders” ed il secondo “Happiness Is Happening”. Sono due album molto diversi, nei quali si sente l’estro di un artista che è sempre alla ricerca di nuove sonorità da sperimentare e nuovi synth da amalgamare. Ma Roman non è solo un artista. E’ anche un tedesco, ed il suo lavoro non lo abbandona mai.
Verso la fine di ottobre infatti uscirà con Hypercolour il suo ultimo lavoro, “Monday Brain”. Un Lp di 6 tracce divise in due vinili, che supera di poco la mezz’ora. Le sei tracce sono ricche si sonorità molto ricercate, con influenze di techno ed elettronica, nelle quali troviamo sempre una base ritmica molto snella, capace di dare rotondità al pezzo ma senza mai essere pesante o aggressiva. Ma vent’anni di carriera sono tanti e si sente… I virtuosismi del synth sono pazzeschi, caratterizzati da un suono molto melodico che si scioglie perfettamente con la base.
Nel complesso è un disco molto arioso ma ricco di contenuto. A Roman bastano 6 tracce per fare un ottimo riassunto delle maggiori scene che lo hanno hanno accompagnato dal ’95 ad oggi. Direi che è un lavoro poliedrico, capace di adattarsi ad ogni orecchio proprio
perché raccoglie influenze di generi diversi in tempi diversi. Il lavoro di un pro.

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TRACKLIST

A1. Teenage Engineering

B1. Make It Happen

B2. Man Sees The Face, God Sees The Heart

C1. Church Of Dork

C2. Picnic For Players

D1. Vegetarian Leather Jackets

WORDS BY PAOLO CARDONE

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