roBOt 06 || Night Time // Tpo + Link

cecilia
Tempo di lettura: 3' min
9 October 2013
Festival, Gallery

Se è vero che a Palazzo Re Enzo è necessario l’orecchio pronto, per la parte notturna del festival ci vuole anche il fisico. Arriviamo al TPO di corsa ma Will Saul sta finendo, purtroppo, mentre Jackmaster si sta preparando. Tempo di ambientarci, qualche cocktail, in giro solo bella gente; del resto è una prerogativa bolognese. Jackmaster ci ha procurato una vertigine di più di un’ora. Non avendolo mai sentito dal vivo, avrà giocato dalla sua parte anche l’effetto sorpresa, ma è senza dubbio il migliore della prima nottata di questo roBOt. Tobi Neumann invece è di casa, sa come prendere il suo pubblico, peccato però che abbia chiuso troppo presto… Non è mancato il coro che lo supplicava di non andarsene ma niente,  elettricità staccata e festa finita, tutti a casa. Abbiate pazienza però la festa è appena cominciata, potreste pentirvi di aver voluto fare troppo tardi da subito.

La seconda lunga notte si sposta al nostro amato Link. Agghindato per la festa è stupendo, con una magnifica seconda sala da noi rinominata “la serra” che vorremmo subito visitare, ma Mano le Tough, l’irlandese a cui piace bere Guinness e giocare a golf, sta suonando da un pezzo e non possiamo perdercelo. Facciamo in tempo a seguire l’ultima mezz’oretta, abbastanza per capire che merita di essere ascoltato un’altra volta e magari tutta la notte. Poi è arrivato il momento delle superstars, Seth Troxler e Ben Klock. Quando suona Seth è impossibile non ballare, ma complessivamente non ha convinto fino in fondo. Era da tempo che non lo sentivo e mi è passato per la testa che quando un Dj passa dall’essere “la novità” all’essere sulla bocca di tutti in un modo o nell’altro perde l’esclusività e quella diversità che lo caratterizzavano all’inizio. Ben “The King” Klock è un peso massimo della techno tedesca, una delle colonne portanti e se parli di techno non puoi non pensare a lui. Ha martellato fino all’alba senza sosta, senza farci respirare.

Il terzo giorno arrivano le vertigini più forti. Per primo il gruppo Brandt Brauer Frick; una tastiera, una batteria, il campionatore e si parte. Un live imprevedibile e movimentato, con cambi molto rapidi di suoni e ritmi; davvero particolare e degno di nota. Dopo un rapido cambio di attrezzature fa il suo ingresso Pantha du Prince incapucciato, sempre un po’ misterioso, come il suo live del resto…

Jon Hopinks ci sottopone a una potente scarica di elettricità, ricorda a tutti cosa significa essere un vero artista. Nonostante la sua musica sia tutt’altro che melodica, ma dura e un po’ cupa, la trovo irresistibile. Impossibile staccargli gli occhi di dosso mentre muove freneticamente le mani per suonare i suoi strumenti.

DJ Koze è l’altro grande della nottata, quello che ci ha permesso di tirare fuori le ultime energie rimaste per ballare fino alla fine (le ultime due ore del quarto giorno di roBOt sono abbastanza impegnative). Dispiace non essere riuscite a seguire tutti alla perfezione, ma non avendo il dono dell’ubiquità era proprio impossibile. Abbiamo fatto in tempo a sentire un cambio di dischi di Ad Bourke, così come di Martyn e una mezz’oretta di Cosmin TRG, anche lui tra i favoriti di questa edizione.

Grazie a tutta la crew di roBOt Festival, per averci reso partecipi di un grande spettacolo; ora non resta che affrontare le immancabili vertigini del lunedì, e aspettare con pazienza l’anno prossimo.

Text by B

Pics by J

Day 2

Day 3

Day 4

Ehi, hai mai sentito parlare di Patreon?
Dal momento che sei qui, perché non contribuire?

Patreon è un sistema di micro-donanzioni ricorrenti con il quale supportare economicamente Polpetta e permetterci di continuare ad offrirti contenuti favolosi.

Diventare membro di Patreon è facilissimo!

Contribuisci ora

Partecipa alla conversazione!