#Reconditereallylove @ PlayHouse, Bologna || 9 Maggio 2015

polpetta
Tempo di lettura: 3' min
11 May 2015
Review 4 U

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E’ dalla pubblicazione dell’evento che Bologna e dintorni aspettavano questo giorno.

Finalmente sabato 9 maggio è arrivato e noi eravamo tra quelli che tanto fremevano.

Siamo in Zona Roveri al Music Factory di Bologna, e in apertura c’è Antonio Feroleto, giovane ragazzo bolognese classe 1985. Il suo compito è arduo, deve scaldare la pista per uno dei big della scena techno/house del momento. Il suo set è duro e deciso, fin da subito cerca di far capire di che pasta è fatto. Bravo, anche se in certi momenti a mio avviso è stato un po’ troppo carico per un’apertura.

Il locale si riempie per bene e all’improvviso vediamo sbucare lui, Lorenz Brunner in arte Recondite. Si è potuto percepire l’entusiasmo delle persone, un sorriso a 32 denti è comparso sul volto dell’intero dancefloor.

Negli ultimi anni sta cavalcando la scena della musica Techno. In realtà però è difficile etichettarlo ad un preciso genere musicale, è poliedrico e capace di stupire chiunque, anche le orecchie più inesperte. Nel 2011 si è trasferito a Berlino, dove ha fondato la Plangent Records iniziando a guadagnarsi le consolle più ambite partendo dai Club arrivando a quelle dei Festival più arditi e acclamati.

Sono le 2.15 e finalmente arriva il suo momento. Fa un’entrata degna della sua fama, dopo il primo secondo è già amore. Chi lo apprezza saprà per certo che per lui i live sono fondamentali e la sua unica forma di espressione nell’esibizione in pubblico; attento nel valorizzare ogni suono che compone una track, da l’idea che per lui ogni consolle che lo attende, ogni serata è diversa e merita un qualcosa di unico.

Infatti l’atra notte la sensazione che abbiamo avuto è stata quella che Recondite riuscisse ad isolare e far percepire ogni suono al massimo della sua potenza. È stato un vero e proprio martello pneumatico per l’animo. Ha creato una vera empatia con  tutti coloro che erano lì ad ascoltarlo ed era il primo a ballare e divertirsi.

In quell’ora e trenta di live nessuno si è spostato dalla propria posizione, eravamo tutti incantati dal sua performance. Arriva la fine e senza nemmeno rendercene conto il dancefloor gela per poi riesplodere in fragoroso applauso. Se parliamo di tecnica non sono per nulla un’esperta, io parlo dei sensazioni, di quello che mi comunica il Dj ma soprattutto la sua musica, e lui è stato eccezionale nel fare questo. Come abbiamo detto prima nessuno è in grado di definire il suo stile, brani più cupi e malinconici si alternano a suoni house, ambient o a sonorità più techno. Non avevo mai avuto occasione di sentirlo prima nonostante fosse uno dei Dj che maggiormente apprezzo nell’ultimo periodo e posso dire che mi abbia folgorata ancora di più di quanto potessi immaginare. Prima di salutarci con il suo cocktail ci guarda sorridendo e ci dedica un brindisi.

Un compito altrettanto difficile tocca a Marco Unzip, che dopo un live-set come quello appena ascoltato doveva mantenere calda la pista da ballo e possiamo dire che  ci sia riuscito.

Il suo nome è Marco Ligurgo, pugliese di origine di casa a Bologna dagli inizi degli anni novanta è un Dj e produttore di musica elettronica ma anche organizzatore di molti eventi e serate a Bologna, uno su tutti il rinomatissimo : RoBOt Festival.
Il suo set è stato carico e perfetto per concludere una serata così.

Usciamo dal locale, ci mettiamo in viaggio per tornare verso Modena, dove arriviamo verso l’alba. L’alba è sempre un’esperienza gradita e sta volta praticamente per concludere questa serata. Una serata che per qualcuno potrà sembrare l’equivalente del nulla, ma siamo certe che per chi era presente è stata magica.

#Reconditereallylove

WORDS BY ALESSIA VERRI

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