Si chiama Prova d’artista ed è un’iniziativa nata all’interno di Factory Grisù per rilanciare i linguaggi della videoarte e dell’arte applicata coinvolgendo 8 spazi – solitamente non deputati all’arte o a questa forma specifica d’arte – e 30 artisti, tra registi esordienti, giovani creativi, videomaker e appassionati del settore dell’arte, del cinema e dell’audiovisivo.
Il percorso creativo degli artisti, nato e sviluppato durante i lunghi mesi in cui la pandemia ci ha costretti a limitatissimi rapporti con l’esterno e con gli altri essere umani, tra lockdown e zone rosse, è riuscito a dar luce a un totale processo creativo:
dall’ideazione delle opere alla grafica pubblicitaria delle stesse, dall’organizzazione del festival alla post produzione dei video.
La prima parte della rassegna sarà ospitata all’interno del festival INTERNO VERDE: sabato 11 e domenica 12 settembre dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00. La seconda parte, invece, si terrà il weekend del 9 e 10 ottobre, con installazioni diverse (quindi ogni installazione è visibile soltanto per un weekend).
Qui il programma completo:
Tra le opere installate, vi consigliamo di non perdere, in particolare:
installazione site specific presso Orto Botanico di Ferrara, corso Biagio Rossetti
ideazione, visual, audio e video installazione: Simona Orsatti, Emma Panicucci, Ylenia Politano, con Maria Ziosi e Diego Amaducci nei panni di Princess Mononoke e Spirito.
L’animale umano si è costruito una gabbia invisibile dentro la sua libertà. Umano… dopo tutto. L’egocentrismo che alla fine soffoca il futuro o la sensibilità sempre più ancestrale di chi è parte di ciò che lo circonda? “Nascosto nella tristezza e nella rabbia, gli unici che conoscono il tuo vero cuore sono gli spiriti della foresta. Solo gli spiriti, solo gli spiriti”. Dopo tutto… umani siamo.
presso Laboratorio aperto/Ex Teatro Verdi, piazza Verdi
ideazione, visual, audio e video installazione: Simona Orsatti, Emma Panicucci, Ylenia Politano
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.”
Dal primo verso della Divina Commedia dantesca l’uomo perde sé stesso, e inizia un viaggio a salire che gli consentirà di guardare in sé ed oltre sé. Nell’ex Teatro Verdi di Ferrara, luogo della parola e della condivisione artistica, i palchi circolari diventano gironi danteschi, in cui il pellegrino fa esperienza del suo inferno personale e collettivo, fatto di realtà virtuale, famelico consumismo e inquinamento, per poi salire e riscoprire la bellezza del naturale, del lento, del sussurrato. Protagonista del viaggio, lo spettatore-pellegrino dialogherà con suoni, immagini e, intimamente, con sé stesso.
Queste due opere d’arte sono il frutto del lavoro di un collettivo di sole donne – Simona Orsatti, Emma Panicucci, Ylenia Politano – che vivono in 3 città diverse e hanno condiviso e assemblato le opere vedendosi 2 sole volte in tutto il percorso creativo – a causa del Covid19 – dando vita a racconti che mostrano un lato inaspettato dei soggetti prescelti per la narrazione: rispettivamente la vegetazione stessa dell’Orto Botanico e il viaggio ispirato dalla cantica dantesca.
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